É uscito per Piccoli Fuochi Vagabondi, l’opuscolo tradotto in italiano “Kropotkin evade dalla prigione”, tratto da “Kropotkin Escapes”, edito da World’s End Press (Ashford, 1987) e recentemente ripubblicato in inglese sul sito del collettivo anarchico Crimethinc.
L’opuscolo, di 20 pagine con copertina cartonata bianca (in allegato l’immagine di copertina), finora inedito in lingua italiana, contiene le illustrazioni originali dello stesso Kropotkin e di Julian Watson.
Nel 1874, l’anarchico Petr Kropotkin, poche ore dopo aver presentato alla società geografica russa una relazione sulle formazioni glaciali, fu arrestato e accusato di attività sovversiva.
Il racconto, tratto dalla sue memorie e da altri documenti storici, narra in maniera particolareggiata la sua rocambolesca fuga dalla prigionia due anni dopo.
Questa raccolta di testi non intende essere esaustiva né ha la pretesa di dare facili risposte ad una situazione che non può che essere complessa, vista la quantità di interessi in campo nella guerra scoppiata alle porte dell’Europa. Intende piuttosto fare eco a contributi teorici e pratici che arrivano da lontano, da quel fronte di guerra che si è delineato in Ucraina e nei paesi limitrofi (Bielorussia e Russia), dove il conflitto ha già da anni assunto un’altra forma, non meno liberticida però. Ringraziando e raccogliendo l’intenzione di chi ha diffuso l’opuscolo in francese Entre deux feux (Fra due fuochi), abbiamo deciso di includere, oltre ai testi di quella raccolta, anche altre traduzioni.
18 aprile 2022. L’agenzia di stampa curda riferisce che gli attacchi aerei nella regione dello Zap sono stati seguiti da tentativi di dispiegare truppe aviotrasportate da parte di elicotteri e gli scontri sono iniziati dopo il dispiegamento di alcune truppe nella catena montuosa del Kurêjaro.
In seguito all’annunciata pseudo chiusura del bunker di Camorino vi
invitiamo a leggere e diffondere il comunicato “NESSUNO DEVE VIVERE SOTTOTERRA” e a guardare il video del presidio del 09.04.2022 davanti al bunker:
Entrambi riassumono pure l’ultima giornata di presidio davanti al bunker
di sabato 9 aprile, dove due persone sono riuscite a entrare all’interno
della fatiscente struttura.
La lotta continua – Tuttx liberx,
Collettivo antirazzista R-Esistiamo
2 aprile 2022. Oggi a Losanna, quasi 2.000 persone hanno risposto all’appello per una manifestazione lanciato da una dozzina di gruppi della Svizzera francese e da persone vicine a Nzoy. L’appello è stato diffuso a livello nazionale e diversi collettivi hanno organizzato trasferte dal Ticino, Ginevra, Basilea e Zurigo (città natale di Nzoy). Oggi, a Losanna, la strada ha chiesto giustizia per Nzoy e per tutte le vittime dei crimini della polizia nelle tre lingue nazionali.
La colonizzazione di Amazzonia e Cerrado
da parte dell’agroindustria
Ore 19.00 cena vegan benefit Antirep Ticino
Ore 20.00 presentazione/incontro
Agroindustria, monocolture, allevamenti intensivi, grande distribuzione
e fast food.
Come la società industriale risolve il bisogno essenziale di cibo?
In che modo la produzione tecnologica di cibo modifica i luoghi?
La storia, relativamente breve della colonizzazione dell’Amazzonia e del
Cerrado da parte dell’agroindustria, mostra tutte le contraddizioni di
queste pratiche.
L’8 dicembre 2020 un gruppo di 7 persone sono state arrestate dalla stato francese per presunta associazione terrorista. Tutti sono stati in seguito rilasciati senza specifiche accuse a loro carico a parte “cospirazione criminale”, un’accusa che può essere usata per aggravare sentenze e sottrarre diritti.
Libre Flot è stato invece trasferito in isolamento pochi giorni dopo il suo arresto ed è tutt’ora l’unico in stato d’arresto. Per tutta la durata della sua detenzione, lo stato francese ha tentato di equiparare la partecipazione di Libre nella lotta contro lo Stato Islamico a quella di coloro che si sono recati in Siria per unirsi a ISIS.
L’opuscolo raccoglie testi e contributi di anarchichx in Ucraina sulla recente invasione russa. Dall’introduzione: l’invasione russa pone domande spinose per gli anarchici. Come possiamo opporci all’aggressione militare russa senza fare semplicemente il gioco dell’agenda degli Stati Uniti e di altri governi? Come possiamo continuare ad opporci ai capitalisti e ai fascisti ucraini senza aiutare il governo russo a creare una narrazione che giustifichi un intervento diretto o indiretto? Come possiamo dare la priorità alle vite e alla libertà della gente comune in Ucraina e nei paesi vicini?
Questa raccolta riunisce quattro comunicati sull’invasione dell’Ucraina, da parte di gruppi anarchici russi attivi da tempo, esplorando le ripercussioni all’interno della Russia e sostenendo la solidarietà internazionale contro gli sforzi militaristici di Vladimir Putin per espandere il suo progetto imperialista.
Sono inclusi materiali da “Contro le annessioni e l’aggressione imperialista,” “Russia e Ucraina: Resistenza dal basso all’invasione di Putin,” and “Anarchici russi parlano dell’invasione dell’Ucraina.”
Discorso letto in occasione della manifestazione dell’8 marzo a Berna.
Vogliamo parlare dei femminicidi. Dobbiamo parlare dei femminicidi. Solo negli ultimi 12 mesi, ci sono stati 22 femminicidi nella regione svizzera. Ladina a Coira, Melanie nel Giura, Luiza a Zurigo. La lista di donne, ragazze, persone trans e non binarie uccise dalla violenza patriarcale sta crescendo.
Dall’invasione russa dell’Ucraina, una rete anarchica di sostegno e di lotta si è formata in molti luoghi del mondo. Questa rete offre una risposta emancipatoria, queer-femminista e anti-razzista alla guerra tra stati nazionali e di potere di Putin e della NATO. Con questo articolo vogliamo far conoscere questa iniziativa e mostrare come sostenerla. Abbiamo anche disegnato un manifesto che invita alla solidarietà e che può essere ordinato gratuitamente sul nostro sito web.
Sabato 2 aprile 2022 – ore 14 – alla stazione di Losanna
Il 30 agosto 2021 la polizia ha ucciso ancora una volta nel canton Vaud. Roger “Nzoy” Wilhelm, un uomo nero di 37 anni, è stato lasciato a terra senza assistenza per quattro minuti dopo essere stato colpito tre volte
da un ufficiale.
Contributo del collettivo ZIE per la giornata dell’8 marzo, il testo è stato volantinato alla manifestazione contro la violenza e contro la guerra delle donne organizzata dal collettivo “Io l’8 ogni giorno” a Bellinzona.
I dati sui femminicidi o i casi di violenza sulle donne non sono inquietanti quanto il fatto di dover ancora dedicare una giornata internazionale al tema perché se ne parli.
È inquietante vivere in un sistema che subdolamente attribuisce agli stranieri la responsabilità degli atti di violenza sulle donne. Non possiamo, pensando alla violenza protratta sulle donne, tollerare atteggiamenti fascisti e xenofobi – né la loro banalizzazione – poiché
rappresentano e veicolano una legittimazione della supremazia di un genere, di una nazione, di un essere sull’altro.
Comunicato dalla Russia. Originariamente pubblicato da Avtonom.
Rifiutiamo di sottometterci alla censura militare russa e diciamo apertamente e chiaramente: questa è una guerra. È una guerra di aggressione condotta dall’esercito russo. Gli ucraini si stanno difendendo con successo sotto la minaccia delle armi contro gli occupanti, ma noi, che ora siamo in Russia, non possiamo guardare dall’altra parte. Dobbiamo mostrare a noi stessi e al mondo che siamo contro questa guerra, che serve solo a Putin e alla sua cricca. Schierarsi contro la guerra – questo è il vero antifascismo in questo momento.
Come conseguenza della guerra di aggressione russa in Ucraina, più di mezzo milione di persone sono state sfollate. L’invasione è stata un’escalation di una guerra che andava avanti dal 2014 e che ha ucciso circa 14.000 persone. Ma una visione eurocentrica ha preso atto del conflitto solo quando si è intensificato ed è diventato una minaccia per l’Europa occidentale.
Sabato 5 marzo, ore 15.30, Pensilina lato via Pretorio, Lugano. Presidio contro la guerra:
Contro ogni guerra ed ogni militarismo: solidarietà internazionalista!
Ma quale neutralità?
Ancora una volta vediamo riproposta l’ipocrita pantomima della neutralità svizzera. Ipocrita, poiché la Svizzera rappresenta un’importante complice di guerre, a causa della massiva esportazione di armamenti e tecnologie belliche ad opera di diverse aziende svizzere, tra le quali la Ruag, di cui la Confederazione è l’unica azionista. Il settore dell’esportazione delle armi costituisce uno dei pochi ambiti che ha assistito ad un incremento del fatturato durante la pandemia. Quest’ultimo è infatti aumentato del 24% (170 milioni) nel 2020. E come se non bastasse in questi giorni c’è chi cinicamente vuole capitalizzare sulla guerra proponendo un aumento delle spese militari della Confederazione.
Noi, gli/le anarchicx di San Pietroburgo, ci opponiamo con forza alla guerra imperialista di conquista scatenata dalla Federazione Russa sul territorio dell’Ucraina. In questo conflitto non ci si può sedere in disparte.
La polizia arresta una manifestante che mostra un cartello con la scritta “Sono contro la guerra”
Mentre l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia procede, anarchici e anarchiche da tutta la Russia continuano a mobilitarsi in protesta, unendosi alle migliaia di connazionali. Qui pubblichiamo due dichiarazioni di anarchici russi di lunga data che propongono alcune analisi della situazione in Russia e come l’invasione dell’Ucraina potrebbe cambiarla.
Per domani, domenica 27 febbraio, sono programmate proteste in Russia. Stiamo ancora aspettando un resoconto dai nostri contatti in Ucraina, resoconto che pubblicheremo appena arriverà.
In questo aggiornamento delle ultime ore, passiamo in rassegna alcuni degli sforzi odierni per resistere all’invasione russa dell’Ucraina, sia da parte di persone in Russia all’interno delle condizioni repressive della società russa che da parte delle persone che in Ucraina devono affrontare la piena forza degli attacchi militari. Ci sarebbe molto di più da dire di quanto possiamo riportare qui. Torneremo presto con delle altre analisi, ma per ora, pensiamo sia importante mettere queste informazioni a vostra disposizione rapidamente.
È con grande tristezza che, all’inizio del 2022, continuiamo ad essere testimoni degli orrori di questo mondo, a cui tu e i tuoi compagni partecipate attivamente e senza sosta. Ammiriamo la tua determinazione a sfruttare i/le tuoi/tue lavoratori/trici, a distruggere il suolo, l’atmosfera e la biodiversità, e a sostenere finanziariamente il terrorismo, tra gli altri abusi, mentre accumuli quantità astronomiche di denaro. Certo, il contesto politico, economico e sociale in cui si opera rende il lavoro molto più facile.
Di seguito un resoconto del tentativo di ri-occupazione del CSOA il Molino a Lugano. Di cose da dire ce ne sarebbero molte e questo testo non ha la pretesa di essere esaustivo, ma fornisce un punto di vista di chi era presente in quei momenti e se li è vissuti.
Il collettivo ZIE esprime piena solidarietà con le/i compagn* che il 29 dicembre 2021 hanno rioccupato gli spazi dell’ex macello e sono stat* sgomberat* il giorno seguente, intorno alle 5 di mattina, dalle forze dell’ordine.
Traduzione a cura di frecciaspezzata del resoconto di un incontro svoltosi a Ginevra il 13.11.2021. Buona lettura!
Il 13 novembre 2021, il collettivo Rafale ha ospitato la Coordination féministe antifasciste ad una tavola rotonda sul femonazionalismo, il femminismo identitario e i gruppi coronascettici. Alcune compagne della Coordination féministe antifasciste ci hanno presentato le linee guida del gruppo e hanno parlato del loro impegno nelle lotte antifasciste e rivoluzionarie. Le ringraziamo di aver risposto al nostro invito, della pertinenza dei loro interventi e del loro impegno politico.
Nella totalizzante sequela di bollettini pandemici e psicodrammi da quarantene natalizie, abbiamo voluto proporre una variante di autogestione. Una pratica di sana e determinata riappropriazione.
4 attivisti di Berna sono accusati di aver partecipato a una manifestazione nel 2017 in cui è stato ostentato uno striscione ostile a Erdogan. Il processo avrà luogo il 18 e 19 gennaio e rischiano 3 anni di prigione per incitamento al crimine e alla violenza.
“Siete degli ingenui se pensate che io risponda alle vostre mail, se volete vedere i veri problemi andate al confine tra Bielorussia e Polonia.” (medico cantonale Paolo Merlani sulla situazione di salute delle persone bloccate nel bunker di Camorino)
Certo, il mondo è pieno di problemi, ma non è risolvendo quelli degli altri che risolveremo i nostri. La deresponsabilizzazione dilagante tra persone coinvolte nel sistema migratorio europeo è sconvolgente: c’è sempre un “superiore responsabile”, spesso ignoto, avente peròun ruolo fondamentale.
Politicanti, arrivisti, opinionisti di professione e meri speculatori giornalistici, fremono attraversati dalla contagiosa scossa dell’indignazione democratica.
Codesti benpensanti, concitati, si accingono a banchettare come sciacalli sulle macerie di ciò che fu il C.S.(O).A. Il Molino.