Basilea – Repressione contro gli/le antifascisti/e a Basilea

Fonte: barrikade.info – 6 luglio 2020

Sabato 4 luglio siamo scesi in strada con circa 200 persone in solidarietà e per incontrare gli imputati nei processi politici contro #BaselNaziFrei. Il raduno si è svolto direttamente davanti all’edificio della Procura della Repubblica. Giovani e vecchi, la sinistra curda turca e gli antifascisti svizzeri hanno cantato insieme lo slogan “Basel nazifrei”!

Dopo pochi minuti, la polizia di Basilea ha messo in moto i suoi poliziotti antisommossa e ha circondato parte della manifestazione. Presto nel bunker si sviluppò uno stato d’animo combattivo: non ci lasciamo controllare, restiamo insieme! Perché per noi non era accettabile che una manifestazione contro la procura venisse nuovamente impedita da un’operazione di polizia repressiva. Due settimane prima, anche la manifestazione femminista del 14 giugno era stata circondata.

La gente si era appiccicata per strada, e fuori dalle linee di polizia sempre più persone si riunivano in solidarietà. Alcuni dei manifestanti avevano lasciato il nasse e ora stavano esercitando pressioni dall’esterno, si gridavano slogan e l’atmosfera combattiva continuava per tutte e due le ore. La polizia ha iniziato a far uscire la gente dalla folla, usando manganelli e spray al pepe. Alcune persone sono state leggermente ferite dalla polizia e una persona è dovuta andare in ospedale con un braccio rotto. Una persona è stata portata via in un furgone: un dimostrante immigrato. Come si può vedere, anche qui – come nella repressione contro #BaselNaziFrei – gli attivisti immigrati sono presi di mira.

La nuova politica della polizia di Basilea sta incontrando resistenza, e questo è un fatto positivo. Siamo tornati a casa con un senso di solidarietà e di autodeterminazione. Continueremo a scendere in strada e a guidare con maggiore determinazione la campagna di solidarietà per #BaselNaziFrei.

Ora vogliamo esprimere e sottolineare ancora una volta la nostra piena solidarietà con gli accusati: non possiamo e non vogliamo mai fare affidamento sulle strutture statali nella lotta contro le tendenze fasciste. Perché sono proprio queste strutture che attaccano il movimento antifascista con operazioni di polizia e processi penali. E sono loro che mantengono e difendono lo stato razzista “normale” con collegamenti con la scena di destra, con la profilazione razziale o con una politica migratoria totalmente disumana.

La prima udienza avrà luogo martedì 7 luglio. Per sostenere l’imputato, vi chiediamo di presentarvi alle 8 del mattino davanti al tribunale penale. Seguiranno molti altri processi e nel frattempo rafforzeremo il movimento antifascista e saremo solidali con gli/le accusati/e.