Zurigo – Dichiarazione della Migrantifa sullo sgombero di Juch

Fonte: barrikade.info – Traduzione –  23 maggio 2020

La storia del Juch è una storia strettamente legata alla storia del razzismo in Svizzera.

La zona di Juchhof è stata costruita come baraccopoli per i cosiddetti “lavoratori ospiti”: Lavoratori del Sud europeo, che – legalmente e socialmente fortemente discriminati – sono stati sfruttati dalle imprese svizzere e dalla società svizzera. (in fase di traduzione)

Sono stati trattati come una merce, non come persone, di cui ci si sarebbe liberati rapidamente dopo la crisi petrolifera come tampone economico. Il Juch è stato allora per 13 anni il più grande rifugio d’emergenza per immigrati clandestini. Molti dei fuggitivi illegali facevano parte del movimento per il diritto di residenza, delle chiese occupate, e da questo è nata la Scuola Autonoma ASZ. Le lotte in particolare dei clandestini del tipo Juche non dovrebbero mai essere dimenticate!
Prima del vuoto, il Juch veniva utilizzato come centro di prova per i campi di asilo federali. Il sistema di asilo è un istituto repressivo e violento dello Stato svizzero. Non è stato progettato per proteggere i fuggitivi, ma per allontanarli e separarli. Mentre la semilibertà dei campi di asilo federali, l’internamento dei fuggitivi o la loro collocazione in bunker inumani fanno parte della violenza razzista dello Stato, lo sfruttamento neocolonialista, le guerre imperialiste e il sostegno alle dittature nel Trikont costituiscono l’altra faccia della medaglia.

Dopo l’occupazione è stato creato uno spazio diverso e aperto, aperto anche a progetti di People of Color e di migranti. Ne sono un esempio l’ufficio “Ping PoC” del PoC di sinistra per sostenere le persone di colore e i rifugiati, o una biblioteca con letteratura anti-coloniale e antirazzista. Siamo stati in grado di formare e sviluppare iniziative nel Juch.
Va sottolineato che il Juch è sempre stato percepito come un luogo aperto alle Persone di Colore, e uno spazio dove si potevano formare e sviluppare molte iniziative a sfondo antirazzista.

Pertanto, noi come Popolo* di Colore e migranti diciamo Whoop rimane!