“Prenderemo le strade ogni volta!”. Sulla copertura mediatica della visita di Zemmour a Ginevra.

Fonte: renversé.co

Poco più di due settimane dopo la manifestazione antifascista contro l’estrema destra e la visita di Eric Zemmour a Ginevra, che il 24 novembre ha riunito quasi 2.000 persone, l’Assemblea di Lotta Antifascista vuole tornare sulla copertura mediatica di questi eventi e sulla repressione che ha accompagnato la mobilitazione.

Non ci sorprende che il discorso portato dalla nostra Assemblea sia stato riportato in modo semplicistico dalla stampa. D’altra parte, siamo scioccat* dalla compiacenza con cui i media hanno trattato Eric Zemmour e le sue idee nauseabonde. In effetti, quando si leggono gli articoli pubblicati dalla stampa francofona e dalla RTS (Radio Televisione Svizzera Romanda), si è costrett* a notare il posto sproporzionato dato a Zemmour e ai suoi sostenitori, che hanno potuto sia difendere la loro versione della nostra mobilitazione, sia disporre di numerose piattaforme per far conoscere la loro ideologia.

Ci dispiace che la nostra mobilitazione popolare sia stata presentata come un ostacolo al dibattito democratico. L’evento che ha ospitato Zemmour all’Hotel Hilton non era altro che una raccolta di fondi per l’inizio della sua campagna elettorale ormai presidenziale, vergognosamente sostenuta da rappresentanti, alcuni molto influenti, dell’élite borghese e dell’estrema destra svizzere.

È discutibile che le persone che propongono, tra le altre cose, di riabilitare Pétain (1) siano proprio quelle le cui lamentele sono state più sentite durante queste settimane di clamore mediatico. La stampa si è affrettata a trasmettere le loro lamentele sulla violenza dei loro avversari e il non rispetto della loro “libertà di espressione”, facendo leva sull’immagine di teppisti antifascisti, su graffiti provocatori e una presunta sinistra totalitaria.

Ci siamo rifiutat* di fare il gioco della censura di Stato per far bandire l’evento di Zemmour. Al contrario, abbiamo affermato un fronte popolare antifascista per opporci all’estrema destra e alla banalizzazione del fascismo e abbiamo portato questa conflittualità politica nelle strade. Ginevra ha espresso forte e chiaro quella notte che “fascismo, razzismo, islamofobia, antisemitismo, sessismo, transfobia e omofobia non sono opinioni ma sono violenza. La violenza di chi ha accesso a tutti gli spazi di espressione, la violenza di chi governa il mondo, contro chi è già oppress* e silenziat*”.

Inoltre, deploriamo la minimizzazione dell’ampio movimento che ha deciso di scendere in piazza per affermare la sua opposizione alle idee e ai progetti fascisti del polemista francese e dei suoi sostenitori in Svizzera e in tutta Europa. Minimizzando, censurando le rivendicazioni della contro-manifestazione e dando più spazio a Zemmour e ai suoi alleati, la stampa diventa lo strumento della banalizzazione e dell’ascesa al potere delle idee fasciste.

Inoltre, l’Assemblea di lotta antifascista denuncia l’onnipresenza della polizia durante la manifestazione e la repressione che l’ha accompagnata. Oltre alle forze di polizia dispiegate fin dall’inizio della giornata e già ampiamente riportate dalla stampa, quella destinata a inquadrare la nostra manifestazione era ridicolmente eccessiva e questo nonostante l’autorizzazione ufficiale rilasciata dalle autorità cantonali. L’elicottero della polizia che sorvolava il corteo durante tutta la manifestazione ne è la prova.

Sono da deplorare anche diversi arresti arbitrari. Tre persone sono state arrestate preventivamente per diverse ore alla stazione di Cornavin, semplicemente per il fatto di indosare una felpa e dei guanti. Durante la manifestazione stessa, una persona con gravi problemi di salute è rimasta senza assistenza dopo che la persona che l’accompagnava è stata portata via dalla polizia per motivi che quest’ultima non ha ritenuto opportuno spiegare. Va notato che entrambe erano sedute ai margini del corteo in quel momento.

Infine, altre quindici persone sono state arrestate, controllate e portate alla stazione di polizia mentre si trovavano nelle vicinanze dell’Hotel Hilton la sera del 24 novembre.

Questi arresti, che coinvolgono quasi 20 persone in totale, costituiscono un’intimidazione da parte della polizia e delle autorità. L’Assemblea di Lotta Antifascista denuncia le pratiche repressive della polizia e delle autorità contro chi lotta contro la banalizzazione del fascismo e l’ascesa dell’estrema destra.

Vogliamo un futuro in cui persone migranti, musulmane, ebree, razzializzate, donne e persone lgbtiqa+ possano vivere in pace.

Ecco perché ci opponiamo al progetto fascista di Eric Zemmour e dell’estrema destra. La stampa, sotto il pretesto della libertà di espressione e del dibattito democratico, offre loro una piattaforma privilegiata e banalizza le loro idee. La polizia, attraverso le sue misure sproporzionate e gli arresti abusivi, cerca di intimidire e demonizzare coloro che prendono sul serio l’ascesa del fascismo. Ancora una volta, la polizia ha dimostrato di difendere gli interessi dei potenti. Non lo permetteremo, continueremo a opporre un fronte ampio, popolare e unito all’estrema destra e al suo mondo: “scenderemo in piazza ogni volta!

Solidarietà con coloro che soffrono le conseguenze del fascismo e della repressione ogni giorno, qui e altrove!

Assemblea di lotta antifascista, 10.12.21.

Note:

(1) Philippe Pétain (1856-1951): generale dell’esercito francese e politico che durante la seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1944, assunse la carica di Capo dello Stato e Primo Ministro nel governo collaborazionista con il regime nazista chiamato “governo di Vichy”.

Fonte: https://renverse.co/infos-locales/article/on-prendra-la-rue-a-chaque-fois-3356