Un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Dossier sul fascioleghismo in Ticino)

Riceviamo e diffondiamo

BIFOLCO, SOLDATO, IMPRENDITORE
(le vertebre spezzate del tempo tra sicurezza e libertà)

Ogni cittadino è una sentinella. (Norman Gobbi, 17.08.2015)

È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo il nocciolo di quanto abbiamo da dire. (Primo Levi, I Sommersi e i Salvati) Come muta il corpo del Potere?Quali forme assume?
In che misura, e in quali taglie possono interessarci tali trasformazioni per una de-costruzione critica del pensiero dominante?

Il Potere, marcio e deleterio, dei nazionalismi e della xenofobia – quello dei sodalizi fascio-leghisti che tanto da vicino ci riguardano – non si presenta certo con le fattezze di un re “mostro” di leviatana memoria. Né adorno di quegli elementi simbolici tipici del nazifascismo storicamente conosciuto. E nemmeno con la paonazza boria del biascicume populista leghista della prima ora.

No, quando si afferma, quando passa dalle parole ai fatti, esso diventa una sorta di silhouette in controluce, in felpa o in gessato, in camicia sbottonata o in divisa militare – a seconda degli ‘usi e costumi’ – ma sempre e comunque maschio e colonialista.

Mediocre e letale come la lama affilata di un pugnale.

È un corpo che cambia. Si evolve.
Si perfeziona in piena sincronia con il Potere che rappresenta.
Da incerto e balbettante, si fa preciso e dettagliato. Da goffo e impacciato, diventa incarnazione villosa del buon ufficio svizzero.
Quello valido per tutte le occasioni e gli incontri dell’alta società.

Il “panzer 4×4 della sicurezza svizzera” è un boia che molla i suoi chili in eccesso, mentre il grasso degli allarmi e delle sirene cola verso il basso, precipita nella società, satura le coscienze. Il nuovo volto è smagrito e abbronzato, la barba curata, il corpo agopunturato diffonde immagini rassicuranti, funzionali alle paure che sparge apparecchiando catastrofi.

Lo smilzo al Potere può ora incastrarsi negli anfratti ancora liberi dal controllo.

Un Potere che si fa sentinella da generalizzare. Che impone nuovi dispositivi, in un territorio già saturo di elementi di controllo. Un corpo che appare in ogni anfratto del discorso pubblico, in ogni pubblicazione del giornale locale. Un like da postare, un profilo da seguire.

Qualcuno, per opporsi e controbattere a una recente operazione intimidatoria di polizia, ci ricordava che “il lupo perde il peso ma non il vizio”, rimandandoci a un passaggio di “Sorvegliare e punire” di Foucault:

“…da una pasta informe, da un corpo inetto si è creata la macchina di cui si ha bisogno; sono state poco a poco raddrizzate le posture; lentamente, una costrizione calcolata percorre ogni parte del corpo, se ne impadronisce, dà forma all’insieme, lo rende perpetuamente disponibile, e si prolunga silenziosamente nell’automatismo delle abitudini; in breve, «il contadino è stato cacciato» e gli è stata data «l’aria del soldato»”.

Sennonché al soldato-contadino della vecchia società disciplinare, si è sostituito il soldato-imprenditore dell’attuale società del controllo. Uno sbirro impresario, in grado di capitalizzare le narrazioni costruite attorno agli estremismi da combattere, alle radicalizzazioni da reprimere e alle minacce da scongiurare. Il volto politico di un vero e proprio business securitario. Un business che crea nuovi impieghi e immaginari: spaziando dall’arredo urbano delle nostre città (con il sensibile aumento di videosorveglianza e desertificazione sociale), alle nuove leggi di polizia; passando dalle recenti incursioni nei locali pubblici, alla massiccia presenza di polizia in ogni luogo; dalla gestione militarizzata delle frontiere, all’internamento di persone migranti.

Questa nuova esposizione grafica mostra solo – se ce ne fosse ancora bisogno – quanto di marcio e putrescente si nasconde all’ombra di un politico, smilzo e rassicurante, votato dalla “maggioranza” di pochi “naTIvi” morti dentro. Mostrando di fatto quegli estremismi che dice di combattere, ma che lui stesso frequenta. Un lavoro di contro-informazione per contrastare il concetto militare di “sentinella”, in cui rintracciare legami e ammiccamenti che vanno dal gruppo paramilitare P-26, alle “università” d’estate sul San Gottardo, frequentate da neofascisti di tutta Europa. Uno strumento, chissà, forse più utile per comprendere da dove provenga la reale minaccia alla nostra “sicurezza” o i tentativi di strage nelle sedi scolastiche, di esaltati “con il culto delle armi”.

Dopo gli orrori del secolo scorso, la nostra sembra essere diventata nuovamente un’epoca traumatizzata, di confusione, di un tempo fratturato e scomposto. Un tempo alimentato da nuovi disegni di conquista e di dominio, che di ritorno produce paure, precarietà, depressioni, fragilità e instabilità. E sulle quali, nel disincanto generale, il corpo consolida il proprio Potere.

Più l’ordine sociale perde di credibilità, più arma la sua polizia.
Meno l’Autorità ispira rispetto, più cerca di imporre il rispetto con la forza.

A noi far sì che la paura cambi di campo.
Difendersi dalle incursioni e dalla violenza.
Smascherare il corpo del Potere e le sue mutazioni.

Perché non è il dispositivo – la sua totalità, il suo essere ovunque e dovunque – a preoccupare, quanto le sue ripercussioni.

Per le tante donne e i tanti uomini spossessati del loro tempo, per le loro storie nel segno del disastro e del trauma.

Per le tante donne e i tanti uomini che arrivano trovandosi un muro di cattiveria, di disumanità, di violenza, di segregazione.

Per chi viene espulsx, respintx, rinchiusx, perquisitx, fermatx, controllatx: al confine, sui treni, a casa, al bar, in strada, in macchina, allo stadio.

Per chi subisce violenza poliziesca e intimidazione. Per chi è licenziatx, umiliatx, scartatx.

Per chi perde il permesso di lavoro, di soggiorno, per chi se lo vede negare

Le vertebre spezzate del tempo: è già accaduto, può accadere di nuovo.

A noi trovare le differenze, scoprire le somiglianze.

Costruire conflitti.

Salud y libertad,

B.A.T. (Brigata Antifascista Ticinese)