Resoconto primo maggio a Zurigo, Basilea e Winterthur

Fonte: barrikade.info

Dichiarazione stampa per il 1. maggio a Zurigo, Basilea e Winterthur

02.05.2018

Solidarietà vuole dire resistenza – Contro la guerra, la crisi e le barbarie! Dichiarazione stampa per il 1. maggio a Zurigo, Basilea e Winterthur.

Zurigo

Nell’odierno 1. maggio hanno manifestato circa 13’000 persone delle quali circa 2’000 si sono riunite al blocco rivoluzionario, tra cui il blocco casa e il blocco queerfemminista. Salta all’occhio che i blocchi sindacali diventano sempre più esigui e le forze migranti e rivoluzionarie sono sempre più fiorti. La parola d’ordine era: Solidarietà vuole dire resistenza – Contro la guerra, la crisi e le barbarie!

Si riferisce anzitutto alla situazione nel Kurdistan dove il movimento progressista ed il suo progetto Rojava sono attaccati dallo Stato turco. Ora le forze imperialiste hanno mollato coloro che prima erano i loro partner militari nella lotta contro lo “IS”. Dimostrando quel che realmente vogliono, vale a dire zone d’influenza geostrategica. La continua lotta di Rojava per affermarsi e svilupparsi malgrado queste premesse ci dà forza e speranza. Ci sono stati i relativi discorsi, tante bandiere, striscioni e slogan sul tema e inoltre anche una azione di solidarietà con la lotta del popolo palestinese. Al Helmhaus è stato fatto saltare un carrarmato turco di cartone, simbolicamente ma ben visibile nel senso della solidarietà internazionale. La UBS alla Bahnhofstrasse come profittatrice della guerra e della crisi è stata attaccata con la vernice.

Gli altri temi della manifestazione erano quelli degli anni passati: la crescente sorveglianza e l’aumento dei tagli sociali, l’aumento della scarsità di case causato dalla gentrificazione, la fretta al lavoro a coloro che ne hanno ancora uno, ondate di licenziamenti e disoccupazione per lx altrx.

Quest’anno si son tematizzati anzitutto gli sviluppi negli ospedali urbani Triemli e Waid, dove sotto il nuovo direttore del Triemli, KPMG „Esperto di sanità“ Zemp, si diffonde la privatizzazione. E sul percorso ci sono state anche delle azioni contro varie iniziative tutte con l’obiettivo d’indebolire i diritti della forza lavoro. Allungamento del tempo di lavoro, flessibilizzazione ecc. Esemplari sono Dominik Bürgy, Karin Keller-Sutter e Thierry Burkart, rigidi rappresentanti degli interessi del capitale che forzano queste cose nei Think Tank, nei parlamenti e nelle iniziative pubbliche. Sono stati anche oggetto di lanci (anche simbolicamente) di sacchetti con merda di cane.

Dopo la demo il blocco rivoluzionario si è spostato al punto d’incontro sulla Kanzlei, dove per prima cosa erano previsti dei concerti Hip Hop. Di pomeriggio circa 150 persone in una manif combattiva e forte sono sfilate attraverso il Niederdorf fino al consolato russo per protestare contro il ruolo russo che ha liberato lo spazio aereo per l’attacco dell’esercito turco su Afrin. Si è protestato contro l’aggressione turca al popolo curdo.

Così anche malgrado un massiccio spiegamento di polizia abbiamo portato in strada dei contenuti rivoluzionari anche di pomeriggio. Solidarietà vuole dire resistenza.

Winterthur

A Winterthur circa 800 persone hanno partecipato alla manif della mattina, di cui 400 nel blocco rivoluzionario. La mobilitazione dell’alleanza anticapitalista Winterthur quest’anno aveva la parola d’ordine „Resistenza dappertutto!“ e tematizzava anzitutto l’attacco dello Stato fascista turco e dei suoi alleati islamici alle conquiste progressiste della popolazione nella Siria del nord. La lotta contro questa guerra è stata ripresa ancora con un’azione simbolica alla fine della manif al Neumarkt facendo saltare un carrarmato turco di cartone vicino alle bandiere YPG e YPJ.

Altri temi nei brevi discorsi, nelle parole d’ordine e sugli striscioni erano lo sviluppo urbano dall’alto, la repressione e la sorveglianza, l’aizzamento da destra e in generale la pressione crescente sulle nostre condizioni di lavoro e di vita.

Basilea

A Basilea oggi sono scese in strada 3000 persone di cui circa 800 si sono unite al blocco rivoluzionario. Questo si è aggregato al grande e combattivo blocco dex sans-Papiers, un forte segno contro il regime migratorio disumano. Vicino al posto di polizia Clara abbiamo apportato simbolicamente un “sigillo rivoluzionario” per attirare l’attenzione sul sequestro del nostro locale da parte della polizia che dura da settimane. Durante la manifestazione finale sono stati appesi tre striscioni all’impalcatura della Barfüsserkirche

Il blocco anticapitalista in questa demo ha rappresentato la convinzione che i problemi dei nostri tempi – riduzione delle prestazioni sociali, guerre, strutture patriarcali, razzismo ecc. – devono essere risolti alla radice. Per questo ci serve un nuovo rafforzamento del movimento rivoluzionario. La parola d’ordine dell’alleanza rivoluzionaria era: solidali – combattivx – internazionalistx. Ecco il riferimento alla resistenza contro la repressione più acuta in tutta Europa e alla necessità di collegare a livello globale le lotte. I nostri saluti combattivi vanno in Turchia, a Rojava e ax attivistx del movimento francese dex lavoratorix sociali e dex lavoratorix.

Revolutionärer Aufbau

Fonte: https://barrikade.info/Presseerklarung-zum-1-Mai-in-Zurich-Basel-und-Winterthur-1077?lang=de