Zurigo: perquisizioni alla biblioteca anarchica Fermento

Fonte: finimondo.org

Giovedì 30 Novembre, attorno alle 16, una dozzina di agenti della polizia cantonale, in borghese e in uniforme, armati di un mandato di perquisizione, si sono introdotti nei locali della biblioteca anarchica Fermento, nella Josefstrasse 102 a Zurigo. Il presunto reato: “Pubblica istigazione a commettere crimini e atti di violenza”.
Come abbiamo appena appreso, già dieci giorni prima 3 agenti del Dipartimento di investigazione criminale della polizia cantonale si erano introdotti nella biblioteca. Anche allora utilizzando la stessa dichiarazione: la vetrina della biblioteca sarebbe un’istigazione a commettere crimini e violenze contro imprese e privati, cosa che è da inquadrare nel contesto dei recenti attacchi incendiari contro la costruzione del PJZ [nuovo palazzo di giustizia] e della prigione “Bässlergut” a Basilea.

Tutto questo non è successo del tutto inaspettatamente. Solo un paio di giorni prima, un lungo articolo di fondo pubblicato da Schweiz am Wochenende e ripreso dal Aargauer Zeitung esortava una buona volta a fare qualcosa contro questi anarchici, vantandosi di aver scoperto ciò che ogni persona a Zurigo può spesso vedere: la nostra vetrina.
Se la polizia abbia agito su impulso del servizio di Andreas Maurer — per chiamare il giornalista col suo nome — o se quest’ultimo abbia scritto sotto impulso di qualcun altro, non ci è dato sapere e non ci interessa. Il ruolo da sbirro del giornalista si mostra ancora una volta apertamente.
Passiamo al lato tecnico:
Nella prima perquisizione sono stati rimossi solo i manifesti che erano appesi sulla vetrina dall’interno della biblioteca. È abbastanza evidente che gli agenti in questione non fossero sicuri quale fosse il manifesto contenente il messaggio criminale, così li hanno rimossi tutti e tre. Uno di questi invitava a sostenere la nostra biblioteca, che a fine febbraio dovrà lasciare il posto ad una ennesima filiale della Migros. Abbiamo appreso con stupore della rimozione dei manifesti.
Tuttavia la perquisizione di ieri è stata più approfondita, anche se verosimilmente non meno caotica. Incaricato, questa volta, un altro reparto, apparentemente più importante, della polizia cantonale. La causa scatenante è stata la ricomparsa nella vetrina di quel maledetto manifesto: quello in cui vengono enumerati i responsabili della costruzione della prigione di Bässlergut e in cui viene proposto di mostrare la responsabilità di tutti quelli che fanno profitti imprigionando persone. Strano che, questa volta, lo stesso manifesto sia stato lasciato intatto sulla vetrina. In cambio hanno confiscato vari altri manifesti, specialmente quelli contro la costruzione del PJZ, così come contro il regime di migrazione e le carceri in generale. Come nel caso delle prime ricerche, i manifesti sono stati «sequestrati come prove e per preservarne le tracce», perché «qualsiasi traccia raccolta può portare a identificare gli autori del fatto» (???)
A parte questo sono stati sequestrati: 3 computer, 1 disco rigido esterno, 1 CD con foto di sbirri in borghese (per il loro album fotografico?) e anche la lista degli indirizzi degli abbonati al giornale anarchico Dissonanz di Zurigo (e altra corrispondenza), così come i cartellini dei libri prestati della biblioteca. Con il poster incriminato, che tra l’altro è facilmente visibile su internet, tutto questo ha evidentemente poco a che fare. Le informazioni raccolte, i nomi, i contatti, ecc. serviranno  probabilmente ad altri scopi, ad altre costruzioni, montate in modo più o meno ridicolo.
Questo lo vedremo in seguito.
In nessuna delle due perquisizioni era presente qualcuno della biblioteca. In parte c’era il padrone di casa, e per la supervisione è stato chiamato il sindaco del distretto. Una copia del contratto di affitto è stata richiesta e ottenuta per «scoprire chi ha preso in affitto i locali in questione e quindi ne è responsabile».
Il procuratore responsabile dell’operazione è Edwin Lüscher, che da qualche tempo si sta distinguendo come incaricato per le sommosse, e che sembra sia ben conosciuto da tutti.
Vi terremo al corrente
I vostri anarchici di Fermento