La storia del clan dei fratia

Fonte: Forumalternativo – giugno 2019

di Luigi Pagani, detto ul matiröö

Fratria: “termine che indica una divisione sociale su base parentale per cui due o più clan distinti sono considerati una sola unità, sebbene conservino identità separate all’interno della fratria”. La definizione di Wikipedia di Fratria non poteva rivelarsi più aderente alla nostra rubrica. Poiché sovente narriamo di un Ticino governato in maniera feudale, dominato dai clan familiari, la Fratria descritta dall’enciclopedia libera casca a pennello.

 

Interessante però anche la definizione data dall’autorevole dizionario Treccani. “Presso gli antichi Greci, specie di confraternita i cui componenti pensavano di derivare da un comune capostipite e si sentivano perciò legati da vincoli «fraterni», che conferivano ai singoli individui la garanzia di un reciproco appoggio e imponevano il dovere della vendetta del sangue».

Quest’ultimo truce aspetto non può che rimandarci a un protagonista di fatti violenti nel recente passato, oggi vicepresidente dell’Associazione Fratria ticinese, tale Roger Etter. L’ex enfant prodige dell’Udc ticinese, finito poi al gabbio per aver tentato di uccidere il suo amico a cui l’Etter aveva sottratto i soldi dati in affidamento. L’Etterone (oggi invero piuttosto smagrito, forse grazie al medesimo dietologo di Gobbi), con i suoi associati del clan, ha promosso la conferenza a Lugano di tale Aleksandr Dugin, definito dalla stampa l’ideologo di Putin e del nazionalismo russo.

Del clan fa parte il coordinatore del tour del russo putiniano, tale Daniele Bertello di REuropa, “una sigla utilizzata da un gruppo legato, da almeno quarant’anni, al mondo del neofascismo italiano” si legge su La Stampa. Tra gli oratori, spicca pure tale Alberto Micalizzi, laureato alla Bocconi e condannato a sei anni di carcere per associazione a delinquere e truffa ai danni di risparmiatori e investitori internazionali.

Dopo aver saldato il conto con la giustizia italiana, indovinate un po’ dove è andato a fare il commercialista il “Madoff del sovranismo” (cosi chiamato da Il Foglio)? Nella nuova farwest delle fiduciarie, Grono, Mesolcina.

A dissipare i dubbi sulle inclinazioni dei membri del clan, chiude il cerchio degli oratori tale Alessandro Sansoni, direttore della rivista Cultura & identità, il cui titolo spiega tutto.

Ma chi è il clan dei fratria ticinesi? E soprattutto, chi sono i loro finanziatori?

Visti gli esperti alta finanza truffaldina, la coltre di nebbia è spessa. Si possono solo fare delle ipotesi, non delle accuse precise. Ad esempio, l’Etterone, prima di sparare al suo amico a bruciapelo, lavorava alla Fidinam del miliardario amico dei cosidetti sovranisti. Quel Tito che pochi mesi fa aveva ospitato nella sua villa di Castagnola il consulente di Trump, tale Steve Bannon, pure lui in tournée europea per promuovere il sovranismo. Un’altra pista ce la suggerisce la sconosciuta passione dell’Etterone. Perché dovete sapere che, oltre le passioni per armi e cimeli nazisti, al nostro piace la vela sul lago Maggiore. La pratica con un suo amico tajan, o meglio, un insubre.

Oltre a forse condividere il medico dietista, Etterone col Gobbi condivide infatti l’amicizia con l’insubre Mascetti. Il varesotto è il segretario di Terra Insubre (o forse era), il cui presidente della sezione ticinese era il nostro Gobbi. Prima di diventare ministro delle istituzioni, da semplice granconsigliere, il gobbi si era infatti prodigato per far ottenere dei fondi dalla lotteria intercantonale per finanziare l’università d’estate in cima al Gottardo organizzata da terra insubre. In rete circolano simpatiche foto di neonazisti norvegesi sui laghetti del massiccio, studenti di questa prestigiosa università estiva, pagata coi soldi nostri.

Infine, chiudiamo con una nota allegra. Al raduno del clan dei fratria, tra gli oratori c’era pure un pezzo grosso del Credit Suisse, tale Michael O’Sullivan. Due giorni dopo il convegno, indiscrezioni giornalistiche hanno rivelato che il Michael è stato liquidato con effetto immediato dalla banca, sostituito da una signora che si chiama Nannette. La rivincita delle nanette sugli orchi. Ah, quasi dimenticavamo. Un tappa del tour italiano del clan bruno-scuro, una volta conosciuti i personaggi, è stato annullato dal rettore dell’Università di Messina.

Da noi invece, il clan dei Fratria, ha pubblicamente «ringraziato profondamente la polizia di Lugano» per il gentile servizio d’ordine prestato a spese dei contribuenti. Perché da noi, certe cose non succedono…