Aggiornamenti su operazione repressiva nel canton Zurigo e Argovia

Fonti: barrikade.info, roundrobin.info

Riportiamo alcune notizie/aggiornamenti usciti settimana scorsa:

30/05/2018

Ieri, martedì 29 maggio, ci sono state delle perquisizioni al KuZeB a Bremgarten e in un’abitazione privata. Dovrebbero essere connesse alle proteste contro il vertice G20 nel 2017 ad Amburgo. Anche in altri paesi europei ci sono state delle perquisizioni contemporanee.

Si tratta di un’altra ondata di misure repressive dopo le proteste contro il vertice G20 del 2017 ad Amburgo. Si deve, di conseguenza, presumere che in futuro ci potrebbero essere altre perquisizioni – anche in Svizzera.

Perciò, metti in ordine la tua casa!

Innanzitutto, se l’estate scorsa sei statx ad Amburgo, tieni presente che la polizia può sfruttare anche dei ritrovamenti casuali. Significa che la polizia può usare anche cose che non hanno a che fare con il G20. In base a questi ritrovamenti casuali possono iniziare altri procedimenti. Dunque, non tenere in casa nulla che potrebbe avere delle conseguenze giuridiche oppure che dà delle indicazioni sul tuo impegno politico.

Nel caso di perquisizione:

  • Tentare di rimanere calmx.

  • Chiedi un ordine di perquisizione e assicura che la polizia perquisisca solo i locali ivi specificati (per es. la tua camera oppure tutte le camere alle quali hai accesso).

  • Fai uso anche in una perquisizione del tuo diritto di rifiutare ogni dichiarazione. Parla solo il minimo necessario con la polizia e per il resto evita ogni dialogo o discussione.

  • La polizia può sequestrare degli oggetti che ritiene possibile elemento probatorio. Gli oggetti personali (per es. telefonino, laptop, agenda, indirizzari) puoi farli sigillare. Le autorità penali allora non possono né visionare né usare questi oggetti. Decide un tribunale se eventualmente si possono togliere i sigilli (ma vuole dire anche che può durare più a lungo finché gli oggetti ti vengano riconsegnati). Saranno eventualmente innanzitutto molto interessati al tuo telefonino e computer ma non sei obbligatx di permettere l’accesso o di consegnarne le password alla polizia.

  • Sarà stilato un verbale di perquisizione con un elenco degli oggetti sequestrati. Puoi rifiutare di firmare il verbale. Ma in ogni caso chiedi una copia.

  • In seguito scrivi un verbale di quel che ricordi del corso della perquisizione.

Se subisci una perquisizione oppure se hai delle domande, rivolgiti a noi. Tenteremo di coordinare il sostegno nel caso di repressioni in Svizzera e se necessario assicurare la comunicazione con le strutture di sostegno legale ad Amburgo.

Saluti solidali

Antirep Bern – info@antirep-bern.ch

Fonte: https://barrikade.info/Hausdurchsuchungen-im-Aargau-im-Nachgang-zu-den-G20-Protesten-1151?lang=de

Aggiornamento sull’operazione repressiva del 29/5/18

31/05/2018

Martedì mattina (29/5/2018) alle ore 6:00 si è svolta un’operazione di polizia coordinata in varie paesi d’Europa connessa agli eventi attorno al vertice G20 di giugno passato ad Amburgo. In Svizzera – per quanto ne sappiamo – ci sono stati tre interventi contemporanei.

Alla ricerca di un reo sospetto a Bremgarten (Argovia) ci sono state perquisizioni nel centro culturale di Bremgarten (KuZeB) e in una casa privata; nel contempo sono state perquisite anche una casa vicino a Winterthur, dove è stata fermata una persona ricercata. Nel corso della perquisizione sono state arrestate altre tre persone, una per mancanza di un permesso di soggiorno, le altre due, pare, per essere ricercate dalla polizia per altre accuse. Queste ultime due oggi sono state portate davanti alla procura di Zurigo ed è stata richiesta la carcerazione preventiva. Il tribunale degli arresti deciderà nei prossimi giorni e fino alla decisione rimarranno nella prigione provvisoria di polizia a Zurigo. Pure oggi, la polizia ha consegnato all’autorità di migrazione la terza persona che poco dopo è stata rilasciata con un ordine penale per violazione del diritto di soggiorno. Anche la persona originariamente ricercata si ritrova di nuovo a piede libero. In base a una richiesta di rogatoria di Amburgo è stata portata davanti alla procura di Baden Argovia e rilasciata dopo un breve interrogatorio.

L’operazione in grande stile era sicuramente pianificata da lungo tempo: come cooperazione tra la polizia di Amburgo, dell’autorità di giustizia europea Eurojust e della polizia dei rispettivi paesi. In
Svizzera hanno partecipato le polizie cantonali di Argovia e Zurigo, dirette e coordinate dalla polizia federale Fedpol. In tutto sono stati mobilitati circa 150 sbirri – incluso un centro operativo mobile per le telecomunicazioni. C’era anche il commando speciale Argus che ha assaltato la casa privata a Bremgarten ed ha messo le manette e bende agli occhi a tuttx lx abitanti. Nel contempo si sono procurati accesso al KuZeB circa 60 sbirri in gran parte incappucciati, rompendo tutte le porte e potendo agire indisturbati per quasi un’ora prima che arrivasse una persona interlocutrice o unx utente del centro culturale. Hanno confiscato e portato via due rimorchi pieni di oggetti vari.

Non si tratta di denunciare quest’operazione di polizia come “spropositata”, poiché ogni intervento di polizia è di troppo! Ma pare evidente che è stato utilizzato un pretesto per fare un’esercitazione massiccia e mediaticamente gonfiata ad arte per dimostrare apparente forza e per terrorizzarci.

Se le persone coinvolte sono “colpevoli” o meno non ci interessa. La nostra solidarietà non conosce logica statale e vale per tuttx lx accusatx del G20.

Abbasso lo Stato! Sbirri di merda!

Fonte: https://barrikade.info/Update-zur-repressiven-Operation-vom-29-5-18-1155?lang=de


Operazione repressiva europea a partire dai disordini durante il G20 di Amburgo – Aggiornamento

Il 29 maggio, alle 6 di mattina, è stata lanciata un’operazione repressiva a livello internazionale, orchestrata dal gruppo di polizia investigativa tedesca “Schwarzer Block” (Blocco Nero). Questa operazione ha già ottenuto risultati in Francia, Svizzera, Italia e Spagna.

Visto che la polizia tedesca ha perso il controllo nella sua più grande e più militarizzata operazione del secolo – Visto che abbiamo preso le strade durante le proteste contro il G20 ad Amburgo la scorsa estate, dimostrando allo Stato che non ci può controllare completamente, neanche con la forza – Lo Stato tedesco sta cercando persone per incolpare e punire, persone con le quali rappresentare la rivolta di G20 e la sua conseguente repressione.

C’è una squadra investigativa con più di 180 agenti di polizia che si fa chiamare “Blocco Nero Soko”, che sta cercando di arrestare più manifestanti che può. E’ dall’estate scorsa che di tanto in tanto realizzano massicce ondate di repressione con operazioni, che sembrano essere specificamente pensate per catturare l’attenzione dei media e intimidire i manifestanti. Hanno realizzato perquisizioni e due grandi indagini pubbliche con più di 200 immagini di sospetti partecipanti alle sommosse, che sono state pubblicate dai media tedeschi con un appello a denunciare queste persone. Una delle più grandi aspirazioni della polizia di Amburgo era di avere questo potere anche negli altri paesi europei, e questo adesso si è avverato.

Lo scorso martedì sono state effettuate perquisizioni in vari luoghi in cerca di prove e chiamando le persone a testimoniare. In Spagna, una delle quattro perquisizioni che volevano effettuare, non è stata possibili a causa di cavilli legali; in Italia ci sono state perquisizioni a Genova e a Roma, inclusa la casa di un compagno che era già stato condannato ad Amburgo; a Bremgarten (Svizzera), è stata perquisita la casa di un compagno; e in Francia cercavano altri tre compagni.

La polizia ha già lanciato, il 13 aprile, un ricerca paneuropea di 24 sospetti ribelli. La Polizia Criminale Federale (BKA) ha inviato una lista di persone ricercate con immagini di una ventina di persone, fino ad adesso sconosciute.

L’indagine che ha generato questa operazione riguarda soprattutto gli episodi avvenuti nella notte di 7 luglio. La polizia tedesca sta lavorando molto con il materiale genetico, confrontando foto e filmati.

11 mesi dopo il contro-vertice, la repressione a livello internazionale è appena ai suoi inizi, perciò riteniamo necessario stare all’erta. E’ importante aggiornare sul corso di queste indagini e processi, e allo stesso modo è opportuno consultare l’archivio fotografico pubblicato sul sito della polizia di Amburgo, preferibilmente con tutte le necessarie precauzioni per lavorare in condizioni di sicurezza informatica.

Durante le perquisizioni, la polizia cerca non solo qualsiasi materiale che ci potrebbe collegare con Amburgo o le proteste, come mappe o vestiti; ma dimostrano anche un interesse particolare verso i contatti e legami internazionali. Tutto ciò che ci lega all’ambiente o compagni di altri paesi per loro rappresenta del materiale utile. Qualunque nota su carta che finisce con @riseup.net per loro è interessantissimo. E’ importante anche fare attenzione a tutto il materiale elettronico e dispositivi, come computer, usb o le sim.

Invitiamo a rimanere all’erta e ad essere informati, a mantenere le nostre case pulite dal materiale che potrebbe collegarci con le proteste di G20 e di continuare a sostenere la lotta che c’era e che c’è, come anche i compagni che soffrono la conseguente repressione.

Questa avida ricerca di contatti e legami non è ovviamente casuale. La polizia nuovamente cerca di tracciare una specie di rete o coordinazione internazionale per poter equiparare questi eventi con qualche tipo di azione terrorista coordinata. In vari media tedeschi ripetono che “il responsabile dell’Interno della città di Amburgo, Andy Grote di SPD, ha avvicinato i disordini al terrorismo.”

Con questa operazione internazionale loro creano una rete anche tra di loro, rafforzando un modo collaborativo di lavorare. La polizia tedesca assalta le nostre case, prendendosi ciò che vuole, e poi la polizia di ogni paese, facendone un buon uso, prende nota e prepara la repressione sul proprio territorio. Inoltre, secondo le testuali parole del suo portavoce, si tratta solo di un primo passo che sarà seguito da altri passi e serve soprattutto ad intimidire e a far sentire insicure la persone che si sono recate alle proteste di G20, anche se si trovano in altri paesi.

In questo caso, e come sempre, “terrorista” non è nient’altro che un’altra delle loro classificazioni con la quale possono applicare il loro apparato repressivo, con la quale possono articolare un discorso con cui più facilmente combattere la dissidenza e gli agenti del conflitto. Come lo sono le loro categorie di “manifestanti buoni” o “manifestanti cattivi”, “innocenti” o “colpevoli”. Terroristi, ribelli, delinquenti; talvolta lo siamo, talvolta no. Talvolta colpevoli di opporsi quando i padroni del mondo si incontrano per decidere sulle nostre vite, sempre in cerca di massimo profitto. Non ci interessano molto le loro categorie, le loro prime pagine né i loro giudizi. Ogni atto di violenza contro lo Stato e il Capitalismo, contro le loro infrastrutture e le forze repressive rimane per noi ampiamente giustificato dalla violenza sistematica e strutturale alla quale siamo condannati dalle condizioni di vita imposte.

Forza a tutti coloro che hanno lottato per “offuscare” il G20, a coloro che hanno sofferto arresti e perquisizioni, e a coloro che sono ancora in carcere!

SVIZZERA:

Nota di ContraMadriz: tratto e tradotto [in spagnolo, ndt] da Aargauerzeitung. Nella seguente notizia che segue qui sotto, diverse informazioni sono state date sull’operazione svizzera che rientra nel contesto dell’operazione europea comandata dalla Germania con il motivo delle rivolte di G20 ad Amburgo. Modus operandi simile a quello avvenuto a [[https://anarhija.info/library/madrid-spagna-operazione-repressiva-europea-a-partire-dai-disordini-durante-il-g20-di-it][Madrid].

Irruzioni questa mattina a Bremgarten: la polizia ha perquisito un centro culturale (KuZeB) e una casa privata come parte di una campagna in tutta Europa. Le autorità hanno interrogato un ventisettenne, uno delle sue “mete”, sui disordini avvenuti al G20 del luglio 2017 ad Amburgo.

Queste perquisizioni a Bremgarten fanno parte di un’operazione europea. Gli agenti hanno fatto irruzione nei luoghi di abitazione di un ventisettenne, la cui fotografia era stata pubblicata dagli investigatori in relazione ai disordini di Elbchaussee durante il G20 ad Amburgo il 7 luglio 2017. I manifestanti hanno causato enormi danni in quel luogo.

In particolare, è stata perquisita una casa in Reussgasse e contemporaneamente un centro culturale in Bremgarten. “E’ pervenuta una richiesta dalla Germania, attraverso la procura”, ha spiegato Bernhard Graser, portavoce della polizia cantonale.

Più informazioni: RoundRobin-1, RoundRobin-2

fonte: anarhija.info


Qualche azione di solidarietà:

A Baden (Argovia)

e

A Zurigo