Basilea – Comunicato sullo sgombero della Schwarze Erle

26 agosto 2017 – Fonte: Barrikade.info – Trad. Redazione RossoeNera

Il centro abitativo e culturale “Schwarze Erle” é stato sgomberato in maniera infame mercoledì 23.08.2017. Una collaborazione – tra polizia e gente ambigua della cerchia della “sicurezza privata” – della quale nessuno vuole assumersi la responabilità.

Nonostante la casa sia stata occupata e resa viva da ormai due anni e mezzo con la tolleranza del proprietario (Signor Rösler), siamo stat*violentemente cacciat* senza preavviso con l’aiuto della polizia.

Non siamo solo noi ad aver perso la nostra casa, ma anche Basilea ha perso un posto importante. Un posto della diversità e della solidarietà; un centro culturale non commercializzato, dove per più di due anni centinaia di persone hanno preso parte alle attività organizzate. Settimanalmente c’erano pernottamenti da parte di persone che altrimenti non avrebbero avuto un tetto con l’unica alternativa di dormire per strada. La polizia ha aiutato gli interessi economici di una persona, il proprietario “legale”, in modo violento, distruggendo uno degli ultimi veri spazi culturali liberi a Basilea.

Non é questo il momento per tenere un monologo sulla necessità di avere case occupate e sul fatto che persone senza tanti soldi hanno grandi difficoltà a permettersi un appartamento. Ci si dilungherebbe troppo.

Solo una cosa: é ridicolo che una città come Basilea non riesca a rispettare un posto come la “Erle”, ma che al contrario agisca con violenza contro di noi e contro tutti i progetti, che vogliono essere liberi.

A questo punto vogliamo chiarire cosa é successo il 23.08 nella “Schwarze Erle”:

NON ABBIAMO IN NESSUN CASO LASCIATO VOLONTARIAMENTE LA CASA, MA SIAMO STAT* CACCIAT* SENZA ALCUN PREAVVISO IN MODO AGGRESSIVO DAL PROPRIETARIO E AVVOCATO SIGNOR PETER RÖSLER E DAI SUOI CINQUE SCAGNOZZI DELLA CERCHIA DI SWISSALLSECURITY (SAS) CON L’AIUTO DELLA POLIZIA. IL TUTTO NON ERA UN’OPERAZIONE DI PROTEZIONE, MA UNO SGOMBERO. SIAMO ARRABBIAT* E TRISTI.

Mercoledì:
Il signor Rösler ha scassinato con l’aiuto di un servizio chiavi le nostre porte d’entrata, quando 4 persone erano all’interno della casa e che non si sono accorti dello scassinamento. Due persone sono state sorprese da Rösler e scagnozzi mentre mangiavano. Il signor Rösler é entrato in modo aggressivo, dando un ultimatum di 10 minuti per lasciare la casa. Nel mentre faceva foto e video delle persone, senza il loro permesso.

É assolutamente disumano che qualcuno venga scacciato in questo modo dopo due anni e mezzo di tolleranza. Il signor Rösler non ha abitato neanche un giorno in quella casa. Eravamo scioccat* dalla sfacciataggine nell’irrompere in quel modo, e gli abbiamo messo in chiaro che non eravamo d’accordo, che era lui a doversene andare. Lui è diventato manesco e ha minacciato di chiamare la polizia.

Una persona che stava rientrando non poteva più entrare in casa, il signor Rösler le ha bloccato la strada in modo aggressivo. Ha spintonato la donna con l’aiuto dei suoi scagnozzi pronti alla violenza. Quasi partiva la rissa, visto che il signor Rösler non voleva lasciarle le braccia e si era messo ad urlare.

Pochi minuti più tardi sono arrivati sul posto una trentina di poliziott* – già al corrente dei piani del signor Rösler – e lo hanno aiutato a buttarci fuori. Una persona è stata trascinata fuori in manette e portata sul posto di polizia senza accusa o altra comunicazione per due ore, dove si è dovuta spogliare, per essere poi rilasciata senza motivazione.

Con la polizia sono arrivate poco a poco anche delle persone che volevano solidarizzarsi con la Schwarze Erle. L’area attorno alla casa è stata transennata dalla polizia, così che nessuno potesse avvicinarsi. Il proprietario ha autorizzato ad entrare in casa solo con la condizione di farsi identificare dalla polizia. I dati sono stati raccolti per avviare un’inchiesta penale. Le camere – dove fino a 10 minuti prima potevamo ancora muoverci liberamente – potevano ora essere raggiunte solo singolarmente e sotto la sorveglianza di due poliziott*.
Nel frattempo la polizia ha confiscato anche degli oggetti senza dare in cambio alcuna ricevuta. Il tutto aveva il carattere di una razzia.

Giovedì:
Solo con l’insistenza e con l’argomento dei costi dello smaltimento degli oggetti ancora presenti in casa, il signor Rösler ci ha autorizzato ad entrare singolarmente, ancora con la condizione dell’identificazione personale. Il tutto era sotto il controllo di una pattuglia della polizia della città di Basilea.
Il signor Rösler ha cercato di confiscare tutti gli oggetti di valore e ci ha impedito di portarli fuori dalla casa.

Siamo riuscit* a mettere al sicuro le nostre cose e sì – siamo ancora viv*: ma siamo più o meno per strada. Non vogliamo entrare in appartamenti dove ci viene imposto tutto, dove non abbiamo spazi liberi ma dover pagare degli affitti orrendamente alti. No, vogliamo poterci godere la nostra vita. E per questo occupiamo! Creiamo spazi abitativi e culturali in case abbandonate che senza gente come noi non esisterebbero. Noi, che siamo artist*, musicist*, anarchic*he, migranti, persone impegnate, che vogliamo impegnarci senza alcun guadagno per una Basilea solidale e più vivibile.
La città spinge queste persone ai bordi. Non siamo * prim* a*le quali succede.

A tutt* coloro che cercano di vivere in modo libero, che combattono per i loro scopi e sogni, a tutt* coloro che provano empatia, che si solidarizzano in modo attivo (e non solo a parole), che sanno quanto sono importanti tali progetti, che ci stanno vicin* in questo momento: grazie! Sappiamo apprezzarlo. Grazie a tutt* coloro che lottano per un mondo più vivibile, diversificato e aperto, per un mondo nel quale si può ancora sognare senza dover essere ricch*!

Rimangono tanti quesiti aperti
La legalità dello sgombero é dubbiosa. Non ci é stato fatto vedere alcun ordine di sgombero. Come può essere che un proprietario, che per più di due anni non ha mostrato alcun interesse per la casa, irrompa ora in questo modo? Come può essere che la polizia abbia sostenuto un’azione del genere? La polizia dice di agire negli interessi del signor Rösler, il quale spinge la responsabilità verso la città, che lo avrebbe messo sotto pressione. Ovviamente nessuno vuole assumersi la responsabilità per questa azione scandalosa.
Dopo tutto quello che abbiamo subito e perso, siamo noi ad essere accusat* di violazione di domicilio. Al momento per l’immobile non esiste alcun progetto di costruzione.
Fatto sta che una casa é di nuova vuota e dieci persone sono senza tetto, senza che ci sia alcun progetto di costruzione o d’uso.