Riceviamo e diffondiamo:
Giovedì 22 marzo | h19.00 | Pensilina Lugano
La principale azienda complice è la RUAG Holding SA con sede a Berna e con diversi stabilimenti di produzione sul suolo svizzero. In particolare è attiva nella produzione di munizioni per piccole armi. Offre sofisticati servizi informatici e manutenzione all’aviazione militare (grande forza dell’esercito turco). La sua complicità nella produzione dei carri armati Leopard 2, uno dei carri più “all’avanguardia” del mondo, è molto alta.
La Confederazione Svizzera è l’azionista unica del gruppo tecnologico. Di conseguenza tutti i cittadini svizzeri con le proprie tasse, sostengono e mantengono attivà questa sporca azienda!
Altre aziende svizzere e ticinesi che finanziano le industrie che producono armi, le stesse che vengono vendute e poi utilizzate dall’esercito turco nell’attuale conflitto massacro nel Rojava:
UBS | Credit suisse | AXA
Per info riguardanti tutte le aziende coinvolte :
https://frecciaspezzata.noblogs.org/post/2018/03/13/appello-se-afrin-cadra-sara-troppo-tardi/
DENUNCIAMO LE AZIENDE SVIZZERE COMPLICI DEL MASSACRO IN ATTO AD AFRIN, DA PARTE DEL REGIME FASCISTA TURCO DI ERDOGAN E DEI SUOI ALLEATI JIHADISTI
SOLIDARIETÀ ALLA POPOLAZIONE DI AFRIN
SOLIDARIETÀ AI/ALLE COMBATTENTI IN RESISTENZA
SOLIDARITÀ AL PROGETTO DI CONVIVENZA E AUTOGESTIONE POPOLARE DEL ROJAVA
Afrin resiste da più di 60 giorni agli attacchi del governo fascista turco con la complicità delle potenze occidentali. Oltre ai bombardamenti aerei e agli spari vengono fatti attacchi utilizzando armi chimiche.
In questi giorni l’esercito fascista turco e i suoi mercenarijihadisti sono entrati nella città di Afrin, conquistando completamente, secondo la propaganda del dittatore Erdogan, il territorio.
Ma nonostante tutto Afrin resiste! Le forze di protezione popolare ( YPJ / YPG/ internazionalist* ) e i civili rimasti continuano la lotta, compiendo coraggiose azioni diautodifesa per colpire e scacciare gli invasori.
La popolazione, in fuga verso la regione di Sheba, a sud est del Cantone di Afrin,si trova senza acqua potabile, con poco cibo e medicamenti. I morti sono oltre 300, tra cui molti bambini.
Denunciamo quanto accade, non restiamo in silenzio!
Afrin vivrà. La lotta di Afrin e del Rojava è la lotta di tutt* noi.
Per maggiori info:
Fonte: https://www.inventati.org/molino/22-03-2018-presidio-spontaneo-per-afrin/