CORTEO Lunedì 8 marzo 2021 – 18:00 – Piazzale stazione, Lugano

Autore: CSOA il Molino

Manifesto e comunicato: qui

Autodeterminazione e ribellione

Contro patriarcato, razzismo e islamofobia: mascheriamoci tutt*!

“Bisogna guardare dove non abbiamo mai guardato per rendere visibile ciò che è invisibile alla mentalità occidentale” di GLEFAS, alcune riflessioni sulle metodologie femministe.

Vieni mascherat* come più ti piace, usa la fantasia e l’immaginazione, crea la tua maschera e il tuo vestiario e diventa chi o cosa vuoi!

Ognun* ha la propria responsabilità individuale, prendi le precauzioni che ritieni necessarie per la tua salute e quella delle altre persone.

Individuiamo nel patriarcato le radici storiche e strutturali delle oppressioni e di ogni forma di discriminazione e razzismo. Al di là dei confini e delle barriere fisiche, geografiche e mentali lottiamo per distruggere qualsiasi forma di dominio e di possesso. Il nostro sguardo volge verso una prospettiva di relazioni sociali, umane e organizzative in aperto conflitto con quelle prodotte dalla logica etero-patriarcale, capitalista e statale. La nostra volontà è quella di un cambiamento radicale rispetto a un sistema coloniale che si alimenta di fatto su razzismo, sfruttamento ed esclusione.

La votazione federale di domenica 7 marzo per vietare la dissimulazione del viso, si inserisce con precisione in queste dinamiche di potere. Questa legge, attualmente attiva solo in Ticino e a San Gallo, non è nient’altro che una delle tante forme di razzismo e islamofobia, che andrebbe a colpire in maniera mirata delle popolazioni – in questo caso quelle musulmane – da sempre additate come un “pericolo”. Un tentativo, portato avanti principalmente dalle destre istituzionali, di creare “il nemico”, di imporre i codici e i valori, i credi e la maniera di vestirsi, insinuando pure un ipocrita e patriarcale “difesa delle donne”.

Non ci interessa rivendicare una funzionale “uguaglianza di genere” e neppure una superficiale “lotta per i diritti”. Crediamo che l’autodifesa di ognun* si pratichi nel quotidiano con partecipazione, autodeterminazione e coraggio, e non mendicando libertà attraverso un processo istituzionale.

La nostra è chiaramente una visione libertaria e di conseguenza non ci interessa entrare nelle logiche istituzionali e nel teatrino delle votazioni. Ma proprio per questo, come già in passato alcun* “indesiderabil*” gridavano “ no a qualsiasi forma di discriminazione”, riteniamo fondamentale smascherare quest’ennesimo tentativo di instaurare nuove leggi retrogradi e oppressive.

D’altronde in questi tempi di mascheramento obbligatorio, dovuti alla cosiddetta emergenza sanitaria, l’ipocrisia della legge in chiave securitaria ci sembra ancor più evidente!!

Infatti, in questo caso, con il pretesto del “burqa” si strumentalizza la questione per instaurare leggi contro la dissimulazione del volto. Da un lato viene fomentato l’odio e la paura verso altre culture, comunità, religioni, rafforzando un meccanismo fatto di discriminazioni, sistematici controlli, violenze di polizia, reclusione e isolamento
(modalità che negli anni hanno pure giustificato le ripetute violenze perpetrate nei confronti di persone migranti). Dall’altro la legge verrà usata invece nei confronti delle persone che escono dai canoni delle leggi e del controllo dello Stato, delle persone che lottano contro questa società creando alternative, che cercano di rompere gli ingranaggi di questo sistema. Questa proposta di legge va a inserirsi in quel dispositivo che si sta sempre più rafforzando in tutta Europa: quello della repressione statale, del dominio della sorveglianza e del controllo. Con conseguenze che riguardano tutt*.

Pensiamo che ognun* dovrebbe avere la possibilità di autodeterminare la propria vita in un processo di liberazione da queste logiche. Non ci interessa avere o meno il “permesso” di potersi scoprire, ma piuttosto vogliamo ribadire che ogni persona dovrebbe essere libera di coprirsi e/o scoprirsi come, dove, quando, con chi e perché vuole!

Siamo convint* che vadano sempre più estese delle diverse forme di autodifesa e di autogestione da un punto di vista collettivo. Dalle esperienze dei femminismi comunitari, a quelle delle donne curde che lottano e resistono in Rojava, a quello dei collettivi separatisti trans-queer… i sentieri cominciano a essere tracciati.

L’8 marzo è una giornata storica di lotta, che è stata poi volutamente trasformata in un vuoto giorno di festa e di celebrazioni funzionali a un sistema patriarcale e capitalista. Un sistema che si basa su uno schema binario, eterosessuale e profondamente bianco-occidentale della visione della donna e in generale degli esseri umani.

Per uscire da queste logiche, lanciamo dunque un corteo mascherato… usa la fantasia e l’immaginazione, crea la tua maschera e il tuo vestiario e diventa chi o cosa vuoi!

Ci si vede in strada!!

CSOA il Molino

Comunicato in altre lingue (arabo, francese, spagnolo, tedesco) qua sotto:

Comunicato in arabo

العزمالذاتيوالتمردضدالبطريركيةوالعنصريةوإسلامفوبيا.

نحددفيالنظامالأبويالجذورالتاريخيةوالهيكليةللقمعولجميعأشكالالتمييزوالعنصريةخارجالحدودوالحواجزالماديةوالجغرافيةوالعقلية،نكافحمنأجلتدميرجميعأشكالالهيمنةوالتملك.

تتجهأنظارنانحوىمنظورالعلاقاتالاجتماعيةوالإنسانيةوالتنظيميةفيصراعمفتوحمعتلكالأنظمةالتيينتجهاالمنطقالأبويوالرأسماليومنطقالدولةإرادتناهيإرادةتغييرجذريفيمايتعلقبالنظامالاستعماريالذييتغذىفيالواقع.

التصويتالفيدرالييومالأحد 7 مارسلحظرإخفاءالوجهيتناسبتماماًمعدينامياتهذهالسلطةهذاالقانون،النافذحالياًفقطفيتجينووسانتغالن،ليسأكثرمنأحدالأشكالالعديدةللعنصريةوكراهيةالإسلام،التيمنشأنهاأنتستهدفالسكان – فيهذهالحالةالسكانالمسلمون – والتيلطالماتمتالإشارةإليهاعلىأنها “خطر“. محاولة،ينفذهابشكلرئيسيالحقالمؤسسي،لخلق “العدو،لفرضالقواعدوالقيموالمعتقداتوطرقاللبس،معالتلميحفيالوقتنفسهإلى “دفاعأبويعنالمرأة” منافقوأبوي.

نحنلسنامهتمينبالمطالبة “بالمساواةبينالجنسين” وظيفيةولاحتى “نضالسطحيمنأجلالحقوق“. نحننؤمنبأنالدفاععنالنفس * لكلشخصيُمارسفيالحياةاليوميةبالمشاركةوتقريرالمصيروالشجاعة،وليسبالتوسلمنأجلالحريةمنخلالعمليةمؤسسية.

منالواضحأنرؤيتناهيرؤيةليبرتارية،وبالتاليفنحنلسنامهتمينبدخولالمنطقالمؤسسيومسرحالتصويتولكنلهذاالسببعلىوجهالتحديد،كمافيالماضي،صياحبعض “غيرالمرغوبفيهم” “لالأيشكلمنأشكالالتمييز،نعتقدأنهمنالضروريالكشفعنهذهالمحاولةالتيلاتعدولاتحصىلتأسيسقوانينرجعيةوقمعيةجديدة.

منناحيةأخرى،فيهذهالأوقاتمنالإخفاءالإلزامي،بسببمايسمىبحالةالطوارئالصحية،يبدونفاقالقانونفيمفتاحالأمانأكثروضوحاًلنا!!

فيالواقع،فيهذهالحالة،بحجة “البرقع،يتماستغلالالسؤاللوضعقوانينضدإخفاءالوجهمنناحيةأخرى،يتمإثارةالكراهيةوالخوفمنالثقافاتوالمجتمعاتوالأديانالأخرى،ممايعززآليةمكونةمنالتمييزوالضوابطالمنهجيةوعنفالشرطةوالسجنوالعزلة(الأساليبالتيبررتعلىمرالسنينالعنفالمتكررالمرتكبضدالمهاجرينمنناحيةأخرى،سيتماستخدامالقانونبدلاًمنذلكضدالأشخاصالذينيخرجونمنشرائعالقوانينوسيطرةالدولة،الأشخاصالذينيحاربونهذاالمجتمعمنخلالخلقالبدائل،الذينيحاولونكسرتروسهذاالنظامهذاالقانونهوجزءمنتلكالأداةالتيتزدادقوةفيجميعأنحاءأوروباقانونقمعالدولة،مجالالمراقبةوالسيطرةمعالعواقبالتيتؤثرعلىالجميع *.

نعتقدأنكلشخص * يجبأنتتاحلهالفرصةلتقريرحياتهبنفسهفيعمليةالتحررمنهذهالمنطقنحنلسنامهتمينبالحصولعلىالإذن” أولانتمكنمناكتشافنفسه،ولكننانريدأننكررأنكلشخصيجبأنيكونحراًفيالتسترو / أواكتشافكيفوأينومتىومعمنولماذايريدون!

نحنمقتنعونبأنالأشكالالمختلفةللدفاععنالنفسوالإدارةالذاتيةمنوجهةنظرجماعيةتتسعبشكلمتزايدمنتجاربالنسوياتالطائفية،إلىتجاربالنساءالكوردياتاللواتييقاتلنويقاومنفيروجآفا،إلىتجاربالجماعاتالانفصاليةالعابرةللكوير… بدأتتبعالمسارات.

الثامنمنآذارهويومتاريخيمنالنضال،والذيتحولعمداًإلىيومفارغللاحتفالوالاحتفالاتالتيتؤديإلىنظامأبويورأسمالينظاميقومعلىمخططثنائي،ومغايرالجنس،وغربيأبيضعميقلرؤيةالمرأةوالبشربشكلعام.

للخروجمنهذهالمنطق،دعناإذننطلقموكباًمقنعاً… استخدممخيلتكوخيالك،وصنعقناعكوملابسكوتصبحمنأوماتريد!

سنلتقيفيالشارع.

CSOA il Molino

 

AUTODÉTERMINATION ET RÉBELLION
CONTRE LE PATRIARCAT, LE RACISME ET L’ISLAMOPHOBIE

Nous identifions dans le patriarcat les racines historiques et structurelles de l’oppression et de toutes les formes de discrimination et de racisme. Au-delà des frontières et des barrières physiques, géographiques et mentales, nous luttons pour détruire toute forme de domination et de possession. Notre regard se tourne vers une perspective de relations sociales, humaines et organisationnelles en conflit ouvert avec celles produites par la logique hétéro-patriarcale, capitaliste et étatique. Notre volonté est celle d’un changement radical par rapport à un système colonial qui se nourrit en fait de racisme, d’exploitation et d’exclusion.

Le vote fédéral du dimanche 7 mars visant à interdire la dissimulation du visage, s’inscrit précisément dans cette dynamique de pouvoir. Cette loi, actuellement en vigueur uniquement au Tessin et à Saint-Gall, n’est rien d’autre qu’une des nombreuses formes de racisme et d’islamophobie, qui viserait de manière ciblée des populations – en l’occurrence celles musulmanes – toujours signalées comme un «danger». Une tentative, menée principalement par la droite, de créer «l’ennemi», d’imposer des codes et des valeurs, des croyances ou encore des façons de s’habiller. Le tout en insinuant une «défense des femmes» hypocrite et patriarcale.

Nous ne sommes pas intéressées par la revendication d’une fonctionnelle «égalité des sexes», ni par une «lutte pour les droits» tout à fait superficielle. Nous croyons que l’autodéfense de chacunes se pratique dans la vie quotidienne avec participation, autodétermination et courage, et non en mendiant la liberté tout en passant par un processus institutionnel.

Notre vision est clairement libertaire et, par conséquent, nous ne sommes pas intéressées à entrer dans la logique institutionnelle et dans le théâtre du vote. Mais précisément pour cette raison, comme déjà dans le passé certaines “indésirables” ont crié «non à toute forme de discrimination», nous pensons qu’il est essentiel de démasquer cette énième tentative d’établir de nouvelles lois rétrogrades et oppressives.

D’autre part, en ces temps de masquage obligatoire, en raison de la soi-disant urgence sanitaire, l’hypocrisie de la loi dans une clé sécuritaire nous semble encore plus évidente !

Dans ce cas, sous le prétexte de la «burqa», la question est exploitée pour établir des lois contre la dissimulation du visage. D’une part, la haine et la peur envers les autres cultures, communautés et religions sont fomentées, renforçant un mécanisme de discrimination, de contrôles systématiques, de violence policière, d’emprisonnement et d’isolement (méthodes qui, au fil des années, ont également justifié les violences répétées perpétrées contre les migrants). D’autre part, la loi sera utilisée contre les personnes qui vont au-delà des canons des lois et du contrôle de l’État, les personnes qui luttent contre cette société en créant des alternatives, qui essaient de briser les engranages de ce système. Ce projet de loi s’inscrit dans un système qui se renforce de plus en plus dans toute l’Europe : le système de répression étatique, le système de surveillance et de contrôle. Et avec des conséquences qui touchent tout le monde.

Nous pensons que n’importe quel être humains devrait avoir la possibilité de s’autodéterminer dans un processus de libération de ces logiques. Nous ne sommes pas intéressées par le fait d’avoir ou non la «permission» de se découvrir, mais nous voulons plutôt répéter que chaque personne devrait être libre de se couvrir et/ou de se découvrir comme, où, quand, avec qui et pourquoi elle* le souhaite !

Nous sommes convaincues que les diverses formes d’autodéfense et d’autogestion d’un point de vue collectif devraient être de plus en plus étendues. Des expériences des féminismes communautaires, à celles des femmes kurdes qui se battent et résistent dans le Rojava, à celles des collectifs séparatistes trans-queer… les chemins commencent à se tracer.

Le 8 mars est un jour historique de lutte, qui a ensuite été délibérément transformé en une journée vide de célébration et de festivités fonctionnelle à un système patriarcal et capitaliste. Un système qui repose sur un schéma binaire, hétérosexuel et profondément blanc-occidental de la vision des femmes* et des êtres humains en général.

Pour sortir de ces logiques, nous lançons un cortège masqué… faites appel à votre imagination, créez votre propre masque et vos propres vêtements et devenez qui ou quoi vous voulez !

Rendez-vous dans la rue !

CSOA il Molino

 

AUTODETERMINACIÓN Y REBELIÓN

CONTRA PATRIARCADO, RACISMO E ISLAMOFOBIA

Identifiquemos en el patriarcado las raíces históricas y estructurales de las opresiones y de todas las formas de discriminación y racismo. Más allá de las fronteras y de las barreras físicas, geográficas y mentales luchamos para destruir cualquier forma de dominio y posesión. Nuestra mirada se dirige hacia una perspectiva de relaciones sociales, humanas y organizativas en abierto conflicto con las producidas por la lógica heteropatriarcal, capitalista y estatal. Nuestra voluntad es un cambio radical con respecto a un sistema colonial que se alimenta de hecho de racismo, explotación y exclusión.

La votación federal del domingo 7 de marzo para prohibir la ocultación de la cara, se inserta con precisión en estas dinámicas de poder. Esta ley, actualmente activa sólo en Ticino y en San Gallo, no es más que una de las muchas formas de racismo e islamofobia, que afectaría de manera específica a las poblaciones – en este caso, a las musulmanas – que desde siempre han sido señaladas como un “peligro”. Un intento, llevado a cabo principalmente por las derechas institucionales, de crear “el enemigo”, de imponer los códigos y los valores, los credos y la manera de vestirse, insinuando también un hipócrita y patriarcal “defensa de las mujeres”.

No nos interesa reivindicar una funcional “igualdad de género” ni tampoco una superficial “lucha por los derechos”. Creemos que la autodefensa de cada uno* se practica en la vida cotidiana con participación, autodeterminación y valentía, y no mendigando libertad a través de un proceso institucional.

Nuestra visión es claramente una visión libertaria y, por consiguiente, no nos interesa entrar en las lógicas institucionales y en el teatro de las votaciones. Pero precisamente por esto, como en el pasado ningún* “indeseable*” gritaban ” no a cualquier forma de discriminación”, consideramos fundamental desenmascarar este enésimo intento de instaurar nuevas leyes retrógradas y opresivas.

¡Por otra parte, en estos tiempos de enmascaramiento obligatorio, debidos a la llamada emergencia sanitaria, la hipocresía de la ley en clave securitaria nos parece aún más evidente!

En efecto, en este caso, con el pretexto del “burqa” se instrumentaliza la cuestión para instaurar leyes contra la disimulación de la cara. Por un lado, se fomenta el odio y el miedo a otras culturas, comunidades, religiones, reforzando un mecanismo de discriminación, controles sistemáticos, violencia policial, reclusión y aislamiento (modalidades que también han justificado a lo largo de los años los repetidos actos de violencia contra los emigrantes). Por otro lado, la ley se usará en contra de las personas que salen de las normas de las leyes y del control del Estado, de las personas que luchan contra esta sociedad creando alternativas, que tratan de romper los engranajes de este sistema. Esta propuesta de ley se inscribe en el dispositivo que se está reforzando cada vez más en toda Europa: el de la represión estatal, del dominio de la vigilancia y del control. Con consecuencias que afectan a todos*.

Pensamos que cada uno* debería tener la posibilidad de autodeterminar su vida en un proceso de liberación de estas lógicas. No nos interesa tener o no el “permiso” de poderse descubrir, sino más bien queremos reiterar que cada persona debería ser libre de cubrirse y/o descubrirse como, dónde, cuándo, con quién y por qué quiere!

Estamos convencidos* de que cada vez son más numerosas las diferentes formas de autodefensa y autogestión desde un punto de vista colectivo. De las experiencias de los feminismos comunitarios, a las de las mujeres kurdas que luchan y resisten en Rojava, a las de los colectivos separatistas trans… los caminos están empezando a ser rastreados.

El 8 de marzo es un día histórico de lucha, que luego se ha transformado deliberadamente en un día vacío de fiesta y de celebraciones funcionales a un sistema patriarcal y capitalista. Un sistema que se basa en un esquema binario, heterosexual y profundamente blanco-occidental de la visión de la mujer y en general de los seres humanos.

Para salir de estas lógicas, lanzamos un cortejo enmascarado… ¡Usa la imaginación y la imaginación, crea tu máscara y tu ropa y conviértete en quien o lo que quieras!

¡Nos vemos en la calle!

CSOA el Molino

SELBSTBESTIMMUNG UND REBELLION

GEGEN PATRIARCHAT, RASSISMUS UND ISLAMOPHOBIE

Wir identifizieren das Patriarchat als den historischen und strukturellen Ursprung von Unterdrückung und allen Formen von Diskriminierung und Rassismus. Über physische, geographische und mentale Mauern und Grenzen hinweg kämpfen wir für die Zerstörung aller Formen von Herrschaft und Besitz. Unser Blick richtet sich auf eine Perspektive sozialer, menschlicher und organisatorischer Beziehungen, die in offenem Konflikt mit denen stehen, die von der hetero-patriarchalen, kapitalistischen und staatlichen Logik produziert werden. Unser Wille ist eine radikale Abkehr von einem kolonialen System, das sich faktisch aus Rassismus, Ausbeutung und Ausgrenzung speist.

Die eidgenössische Abstimmung am Sonntag, 7. März, zum Verbot der Gesichtsverschleierung passt genau in diese Machtdynamik. Dieses Gesetz, das derzeit nur im Tessin und in St. Gallen aktiv ist, ist nichts anderes als eine der vielen Formen von Rassismus und Islamophobie, die sich gezielt gegen Bevölkerungsgruppen – in diesem Fall die Muslime – richtet, die immer als “Gefahr” dargestellt werden. Ein Versuch, der vor allem von der institutionellen Rechten unternommen wird, “den Feind” zu schaffen, Codes und Werte, Überzeugungen und Kleidungsweisen aufzuzwingen und eine heuchlerische und patriarchale “Verteidigung der Frau” zu insinuieren.

Es geht uns weder um die Behauptung einer funktionalen “Gleichberechtigung der Geschlechter”, noch um einen oberflächlichen “Kampf um Rechte”. Wir glauben, dass die Selbstverteidigung eines jeden im Alltag mit Beteiligung, Selbstbestimmung und Mut praktiziert wird und nicht durch einen institutionellen Prozess um Freiheit bettelt.

Unsere ist eindeutig eine libertäre Vision und folglich sind wir nicht daran interessiert, uns auf die institutionelle Logik und das Theater der Abstimmung einzulassen. Aber gerade deshalb, weil schon in der Vergangenheit einige “Unerwünschte” -Nein!- zu jeder Form von Diskriminierung gerufen haben, halten wir es für unerlässlich, das etablieren dieser neuen rückschrittlichen und unterdrückerischen Gesetze zu verhindern.

Andererseits erscheint uns in diesen Zeiten der Zwangsverschleierung aufgrund des sogenannten “Gesundheitsnotstandes”, die Scheinheiligkeit des Gesetzes in einer sicherheitspolitischen Tonart noch deutlicher!

Tatsächlich wird in diesem Fall das Thema unter dem Vorwand der “Burka” ausgenutzt, um Gesetze gegen die Verschleierung des Gesichts zu etablieren. Einerseits werden Hass und Angst gegenüber anderen Kulturen, Gemeinschaften und Religionen geschürt, was einen Mechanismus von Diskriminierung, systematischen Kontrollen, Polizeigewalt, Inhaftierung und Isolation verstärkt (Methoden, die über die Jahre auch die wiederholte Gewalt gegen Migranten gerechtfertigt haben). Auf der anderen Seite wird das Gesetz gegen Menschen eingesetzt, die den Kanon der Gesetze und der staatlichen Kontrolle überschreiten, Menschen, die gegen diese Gesellschaft kämpfen, indem sie Alternativen schaffen, die versuchen, das Räderwerk dieses Systems zu durchbrechen. Dieses Gesetz ist Teil eines Systems, das in ganz Europa immer stärker wird: das System der staatlichen Repression, das System der Überwachung und Kontrolle. Mit Konsequenzen, die jeden betreffen.

Wir denken, dass jeder Mensch die Möglichkeit haben sollte, sein eigenes Leben in einem Prozess der Befreiung von diesen Logiken selbst zu bestimmen. Es geht uns nicht darum, die “Erlaubnis” zu haben oder nicht zu haben, sich selbst zu entdecken, sondern wir möchten wiederholen, dass jeder Mensch frei sein sollte, sich zu bedecken und/oder zu entdecken, wie, wo, wann, mit wem und warum er will!

Wir sind davon überzeugt, dass verschiedene Formen der Selbstverteidigung und des Selbstmanagements durch kollektive Sicht verstärkt werden sollten. Von den Erfahrungen des kommunitaristischen Feminismus, über die der kurdischen Frauen die in Rojava kämpfen und Widerstand leisten, bis hin zu den trans-queer separatistischen Kollektiven… die Wege beginnen sich zu bahnen.

Der 8. März ist ein historischer Tag des Kampfes, der dann absichtlich in einen leeren Tag des Feierns und der Festlichkeiten umgewandelt wurde, die für ein patriarchales und kapitalistisches System funktional sind. Ein System, das auf einem binären, heterosexuellen und zutiefst weiß-westlichen Schema der Betrachtung von Frauen und Menschen im Allgemeinen basiert.

Um aus dieser Logik herauszukommen, lassen Sie uns eine Maskenparade starten… nutzen Sie Ihre Fantasie und Vorstellungskraft, kreieren Sie Ihre eigene Maske und Kleidung und werden Sie, wer oder was Sie wollen!

Wir sehen uns auf der Straße!

CSOA il Molino