GIOVEDÌ 31 DICEMBRE 2020 alle ore 15.00 a Lugano davanti al tribunale in via Pretorio
In quest’ultimo periodo vi è già capitato di girare una sera per le strade della “grande” Lugano?
Se già prima della pandemia a fare da guardia alle strade semi deserte di Lugano c’era una quantità di agenti impressionante, ora col pretesto della crisi sanitaria le politiche repressive si rafforzano e normalizzano.
Il Feldmaresciallo Norman lo dice da sempre: “Colpirne uno per educarne cento, il tempo della carota è finito, è arrivato il tempo del bastone.”
Ma…
Mentre davanti al municipio la Lugano che “conta” si aggrega tra prosecco, acquisti e mercatini di natale, chi si vive la strada creando necessari momenti di aggregazione alternativi slegati da interessi economici, prova sulla propria pelle che ora più di prima gli sbirri a Lugano si muovono come segugi affamati pronti a mordere, attaccare e dove possibile addomesticare.
Ogni scusa è buona per un controllo capillare e violento, ora ancor più “legittimato” da una presunta sicurezza sanitaria. Per i “giustizieri della notte” tutto è permesso: fermare, intimidire, spingere e picchiare (vedi video e testimonianze).
Le interviste rilasciate nelle ultime settimane da sceriffi ormai in fase di caduta, o da comunicati stampa ufficiali della polizia comunale, dipingono i propri agenti come vittime in difficoltà negli interventi di ordine pubblico.
Troviamo queste dichiarazioni assai ridicole! La violenza di Stato ha una lunga e triste storia, è una precisa volontà e strategia politica.
Il bastone non è per tutte e tutti, gli/le indesiderabili vengono scelti/e, creati/e e sistematicamente colpiti/e.
Non possiamo stare in silenzio e fermi/e a guardare!
Con chi non ci sta.
Con chi vuole essere libera/o di autodeterminare la propria vita.
Con chi urla forte TOUT LE MONDE DETESTE LA POLICE!
CSOA IL MOLINO