Aggiornamenti e comunicati sulla ZAD

Fonti: roundrobin.info e inventati.org/molino

Ripoirtiamo alcuni aggiornamenti e comunicati riguardanti lo sgombero e la resistenza della ZAD a Notre Dame des Landes.

 

 

Zad Notre Dame des Landes – Appello alla solidarietà contro le violenze militari dello Stato francese

Qui, nella ZAD di Notre-Dame des Landes, il governo francese schiera dall’inizio della sua operazione cosiddetta di “mantenimento della legge” un massiccio e molto costoso dispiegamento di mezzi contro civili che difendono le loro vite, i loro progetti e tutti quelli che sono venuti a sostenerli. Lo Stato non esita a mettere in campo mezzi militari come droni, elicotteri, hummer, blindati, camion e fucili d’assalto famas. Inoltre, fa uso di tecniche volte a mettere in pericolo le persone presenti sulla ZAD di Notre Dame des Landes. Lunedì 9 aprile, alle 2:30 del mattino, i gendarmi hanno attaccato nel profondo della notte, accecandole con fari potenti, spargendo una pioggia di granate lacrimogene e Bombe GIF4 (bonboni di gas e metallo).

Durante questo attacco, un abitante catturato dai gendarmi, è stato mantenuto con tecniche di immobilizzazione a terra sul suolo ghiacciato per più di due ore, finché non ha perso conoscenza. Col sostegno dei vigili del fuoco che si sono rifiutati di sbatterlo a Vigneux-de-Bretagne come volevano i gendarmi, è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale universitario di Vannes. All’arrivo, i dottori hanno constatato una temperatura corporea scesa a 35 °. La sua morte è stata evitata per poco ! Se il governo oserà dire che usa solo armi non letali, è chiaro che queste armi sono usate per raggiungere lo stesso risultato che l’uso di armi letali. Anzi, puntando alla testa il più delle volte, i militari non esitano a sparare a flashball senza avvertimento, a mirare ad altezza uomo con le cartucce di gas lacrimogeni e GIF4. Inoltre, durante le operazioni di sgombero, colpiscono la gente sui tetti delle case che lo stato vuole distruggere. Ad oggi, i team medici ZAD hanno contato più di 110 persone ferite, tra cui un numero significativo al viso e agli occhi. Queste ferite sono volontarie e premeditate. Al fine di disperdere la gente, i gendarmi lanciano grandi quantità di granate lacrimogene per impedire alla gente di vedere e una volta che non c’è più visibilità, le bombardano con granate GIF4, causando così molte ferite. Gli attacchi notturni stanno diventando più frequenti e, in questi momenti, non c’è dubbio che il rischio di lesioni e di omicidi aumenta. Senza contare che il governo ha immerso interi quartieri della ZAD nel buio tagliando l’elettricità e, ad oggi, minacciano di tagliare anche l’acqua. Non sappiamo per quanto potremo evitare che una persona sia uccisa a causa della violenza dei gendarmi e sarà aggiunto alla lista molto lunga delle persone uccise da operazioni militari e di polizia nei quartieri popolari, lungo i confini e nelle Zone dA Difendere. Questa violenza di Stato non è nuova! Ricordiamo l’uso degli elicotteri giorno e notte durante lo stato di emergenza nel 2005 stabilito per reprimere le rivolte dei quartieri della classe operaia in seguito agli omicidi di Zyed e Bouna, la presenza di armi da guerra nelle mani dei gendarmi durante le sollevazioni popolari di Beaumont-Oise dopo l’assassinio di Adama TRAORE, o il posizionamento di cecchini durante i movimenti di resistenza di Aulnay-sous-Bois in seguito alla morte di Yacine trovato in fondo a una cantina. Non dimentichiamo che anche se il governo ha dichiarato la fine dello Stato di emergenza, gli agenti di polizia sono armati con fucili mitragliatori e che ci sono attacchi notturni contro le popolazioni povere bersaglio del razzismo di stato. Ringraziamo amiche e amici che hanno manifestato di fronte alle fabbriche di armi della gendarmeria, e chiamiamo ad ogni tipo di manifestazione, presidio, azione di blocco e ogni altro per frenare l’aumento della violenza militare nella ZAD, ma anche nei quartieri popolari, nei centri delle città, nei paesi e nelle campagne del territorio nazionale, elle ex-colonie d’oltremare e oltrefrontiera. Riaffermiamo la nostra solidarietà con la famiglia di Amine BENTOUNSI, Todor Bokanovic, Hocine BOURAS, EL-AMRI Taoufik, Rémy FRAISSE, Angelo GARAND, Babacar Gueye, Chian LIU, Shaoyo LIU, Adama TRAORE, Ali ZIRI e tutti le altre famiglie che hanno perso un proprio caro in seguito agli attacchi della polizia, della gendarmeria e dell’esercito.

L’assemblea generale del movimento di resistenza della ZAD di NDDL Venerdì 13 aprile 2018

fonte: zadresist.antirep.net


STATO DI DIRITTO: STATO DI GUERRA
ZAD Notre Dame des Landes: contro l’aeroporto e il suo mondo, la lotta continua!

Mentre Macron preparava i sorrisi di circostanza per il boia saudita Salman Saud, ricevuto ieri a Parigi, nello stesso momento la gendarmerie del galoppino Philippe, con un ingente dispiegamento di forze (oltre 2’500 agenti in assetto di guerra), cominciava ad attaccare – distruggendo buona parte delle esperienze abitative e lavorative collettive – una delle più importanti e significative esperienze di lotta e autogestione territoriale degli ultimi anni: la ZAD (Zone à Defendre) di Notre Dame des Landes, nei pressi di Nantes. Una volontà di distruggere case, vite e legami che si sono costruiti in questi anni di resistenza e che dimostrano come sia possibile, anche nel cuore della bestia, costruire e vivere un mondo collettivo e solidale al di fuori dalle logiche capitaliste.

In questi anni, abbiamo conosciuto direttamente e personalmente la formidabile esperienza popolare di lotta che, dal basso, nel 2018 ha saputo definitivamente sconfiggere il progetto devastante e nocivo di realizzazione di un aeroporto, ideato sin dai primi anni Sessanta.

Come nel Val di Susa o nella foresta di Hambach, la resistenza popolare non solo riesce ad apporsi in modo efficace ai progetti di devastazione e saccheggio delle grandi opere, ma spesso rappresenta anche una vera e propria esperienza di insubordinazione, di autogestione, di libertà e autonomia. Prefigurazione di una concreta alternativa al desolante scenario imposto dal liberal-capitalismo.

Da questo punto di vista, la ZAD rappresenta un patrimonio di lotte e di autorganizzazione dei territori che nessuno sgombero e nessun tentativo di normalizzazione può cancellare.

Le comunità agricole autogestite, le fattorie, le biblioteche autonome, le co-abitazioni rurali e tutte le diversificate esperienze auto-organizzate sul territorio dei “tritoni con la cresta” sono esperienze solide e autentiche, contro il delirio artificiale e le menzogne di una società sempre più alienata e complice con il regime neoliberista.

Dalle comunità zapatiste del Chiapas ai cantoni di Rojava in Siria, dalla resistenza contro l’Alta Velocità e le grandi opere, passando per le lotte contro le frontiere delle fortezze occidentali, appare sempre più evidente come quello che viene definito “Stato di diritto” sia, né più né meno, un deliberato monopolio di esercizio della violenza: un vero e proprio stato di guerra per la guerra.

Non stupisce come, mentre le potenze occidentali stringono accordi e alleanze con i vari boia e dittatori locali per destabilizzare vaste aree del pianeta (dalla Turchia alla Siria, all’Arabia Saudita, passando per Israele), gli stessi capi di stato conducano le proprie guerre interne contro ogni forma di dissenso e di rifiuto alla normalizzazione.

Guerra e polizia sono la loro idea di diritto.

Solidarietà e complicità sono le nostre armi!

Contro ogni espulsione – Contro ogni normalizzazione

On ne lâche rien! Ni ici, ni ailleurs! Solidali con la ZAD di Notres Dames des Landes

CS()A Il Molino, 9 aprile 2018

Fonte: https://www.inventati.org/molino/zad-la-lotta-continua/


Francia – Alcune informazioni di “attualità” su cosa sta succedendo dalla università alla Zad

Da circa un mese si moltiplicano le occupazioni nelle facoltà (più di 30 sono occupate ora) contro la riforma dell’università che imporrà dall’anno prossimo una selezione all’entrata della laurea. In pratica con questa ultima riforma delle regole di selezione saranno imposte dopo la maturità, si tratta di un accesso all’università con un’accoglienza differenziata in cui potranno anche essere imposte determinate condizioni (che ancora non si sa esattamente come saranno scelte). Già gli sbirri sono intervenuti dentro le facoltà ad esempio a Dijon, Bordeaux, Grenoble, Strasebourg, Lille, Nantes… per cercare “sbloccare” i corsi. L’ordine dato dal governo comunque è di sgomberare ad ogni costo, ci si aspetta in quei giorni tanti interventi polizieschi nelle facoltà. Si è anche bloccata l’entrata in alcuni licei da poco. In alcuni posti, alle rivendicazioni contro la riforma vengono anche aggiunte la protesta contro la legge Collomb (sull’immigrazione e l’asilo) a cui Minniti non ha niente da invidiare… È proprio in questi momenti e in questi posti di normalizzazione, di standardizzazione e di addestramento alla schiavitù (come nelle fabbriche) che nel passato si è visto anche scatenare la rivolta.

A questo contesto, si aggiungono gli scioperi dei Ferrovieri, alcune mobilitazioni/scioperi nelle Poste, Air France e nel settore pubblico. Anche qui ci troviamo davanti ad alcune ambiguità perché chi va in strada a chiedere più soldi nel settore pubblico possono essere sia i lavoratori dei ospedali (anche psichiatrici) quanto gli sbirri…! Qualche mese fa nelle manifestazioni nazionale contro”la casse du service publique” (lo smantellamento del servizio pubblico) , ci sono stati anche cortei di sbirri, in alcune città sono stati mandati via (non sopportando magari l’odore di merda), in altre no… Gli sbirri erano già scesi in piazza anche in cortei selvaggi e col passamontagna per manifestare contro “l’ondata di odio” che li colpì durante il ciclo di lotte contro la loi travail tra l’altro. Dal loro corteo si è sentito paragonare addirittura daesh con chi canta questo (purtroppo standardizzato) slogan “Tout le monde déteste la police” comunque… Questa época è fatta di ambiguità. Siccome il fine non giustifica tutti i mezzi, vale anche viceversa.

Questo solo per dare alcuni elementi di contesto, non nella mera difesa corporativista di alcuni “settori” in via di privatizzazione perché ci si ricorda ad esempio che le Poste quanto Air France collaborano con la “machine à expulser” e vengono giustamente attaccati per ciò.

Nel frattempo si svolgono azioni in solidarietà contro l’attacco verso la ZAD : siamo quasi ad una centinaia di feriti… una centinaia di squat sgomberati… non entriamo qua nel discorso pesante di “non è giusto per quelli che erano legali perché avevano fatto progetto agricolo pure mandato alla prefettura!” perché fa veramente schifo (comunque poco fa dalla ZAD è stata fatta una nuova chiamata dicendo chiaramente che se non si fermano li ci si aspetta un morto) : manifestazioni selvagge, blocchi stradali in solidarietà hanno attualmente luogo… Anche sabotaggi nelle facoltà, ad esempio a Montpellier dove i server informatici sono stati vandalizzati prima degli esami (on-line) degli studenti. Il 14 aprile c’è anche una chiamata “nazionale” per un corteo di testa a Montpellier come era successo il 14 giugno 2016 a Parigi…

Un altro argomento, anche quello spesso ambiguo, riguarda gli attacchi dei fasci, faccendo ordine publico in modo squadrista nelle facoltà, e sembra tristemente un elenco da far girare come Alerta Antifascita! Ma speriamo di più. È difficile per il momento uscire della semplice constatazione della “ricomposizione o riorganizzazione” dell’estrema destra e dello sviluppo dei loro attacchi. Per ciò che riguarda le facoltà, di solito vengono attaccate in 25 elementi al massimo, a volte in non più di una decina… (specifico per non fare allarmismo o melodramma…). Segue una lista degli ultimi “attacchi” loro :
– 16 marzo “attacco” del liceo “autogestito” di Parigi dal GUD (Groupe Union Défense) con lancio di oggetti, sbarre d’acciaio, fumogeni, saluti nazisti… – nessun ferito grave.
– 23 marzo sgomberano l’anfiteatro occupato di Montpellier (facoltà di diritto), a volto coperto, a colpi di mazze di legno mentre la gente sta dormendo – almeno 3 persone in ospedale. Sembra sia il rettore dell’università ad aver aperto le porte ai fasci, il personale della facoltà ad approvare e fare applausi (forse anche un prof tra i nazi); sembra ci sia un legame di appartenenza alla Ligue du Sud (almeno per quel prof visto ad un incontro loro in passato).
– 27 marzo Lille (facoltà di Diritto) attaccano gente nel quartiere minacciano e girano intorno alla facoltà a colpi di manganellate e mazze (da ciò che sembra la gente del quartiere li hanno mandato via rapidamente) – 3 feriti leggeri – ne segue una manifestazione selvaggia notturna di 200 persone.
– 28 marzo Lille (stesso posto) attaccano di nuovo anche protetti dagli sbirri con chi stanno in connivenza da anni – 600 persone in strada di nuovo, si ci cerca di bloccare la via principale davanti la stazione e si cerca di entrare nella stazione, la polizia carica e manganella, almeno due arresti e un pestaggio pesante.
Dopo queste faccende in diverse città (Parigi, Rennes, Lione, Tolosa, Lilla…) ci sono statti “rassemblements” per “protestare” contro queste iniziative e quelle degli sbirri dentro le facoltà occupate.
– 29 marzo nel campus di Strasburgo mentre il Bastion Social (fasci) sta facendo attacchinaggio, aggrediscono chi gli va a rompere e cerca di mandarli a cagare. Qualche giorni dopo attaccanno di nuovo in 15 stavolta con le sbarre e minacciando di morte, gridando siamo del Bastion social vi ammazzeremo…blablabla.
– 30 marzo a Lione il locale della CNT è stato attaccato, prima ne avevano attaccati altri (un posto anarchico e una radio), in quella città la presenza dei fasci è forte.
– 6 aprile attacco di notte della facoltà Parigi 1 (Tolbiac) in 25, di notte con caschi, fumogeni, e molotov contro l’occupazione della facoltà nessun ferito.
– 10 aprile cercano di entrare nella facoltà di Orlean con caschi e sbarre d’acciaio…ma vengono mandati via presto.
– 11 aprile hanno sgomberato la facoltà di Strasburgo (è stato l’UNI sindacato di estrema destra, con i fasci identitari ad avviare lo sgombero di notte e la mattina gli sbirri hanno finito il lavoro occupando tutto lo spazio per non lasciar rioccupare gli studenti).
L’elenco non è esaustivo e non si fermerà li.
I loro locali (che stanno sviluppando seguendo da vicino le pratiche Casa Pound) dagli ultimi anni si sviluppano in modo molto rapido. Il Bastion social creato quello stesso anno ha aperto 5 locali tra cui a Strasburgo, Lione, Chambéry, Aix en Provence, Marsiglia (la loro prima azione quando si sono creati era l’apertura di uno squat in centro città di Lione che dopo poco era stato sgomberato). In altre città esistevano già posti con altri nomi e gruppi ad esempio Lille con la Citadelle (aperto dagli identitari riservato ai “bianchi” europei) o ancora in Belgio. A Marsiglia l’estate scorsa quelli dell’Action Française (è un gruppo monarchico/realista : sta militando pe il ritorno del re!), che poi hanno aperto il Bastion social con il GUD (Groupe Action Défense : i membri sono “famosi” per le loro aggressione straviolente negli anni 70 nei confronti degli studenti tra l’altro), avevano fatto una “manifestazione” contro l’Europa con Casa Pound Parma (in modo molto rapido in centro città con la solita foto di loro coi fumogeni). Questi locali comunque vengono anche spesso attaccati (scritte, pintura, porta bloccata o ostruita o murata, bombe carta…) in varie città. Come a Lione o Marsiglia, dove ricordiamo che un antifascistà è stato accoltellato a casa un anno fa. Non dimentichiamo l’assassinio di Clement Meric, ne i morti da mano degli sbirri (Adama, Rémi e tanti altri).

Di fronte a queste faccende, comunque non abbiamo nessun “fronte comune” con lo stato e la sinistra e non serve (e sopratutto non ha senso) chiedere una mano ai nemici (come le petizioni mandate al comune per chiedere la chiusura dei posti aperti dai fasci) o usare ogni mezzo necessario (come la legge*). E non si tratta solo di una “guerra tra fascisti e antifascisti”. Perchè i fascisti sono solo un altra faccia di questo mondo, che si mostra con un viso forse più ovvio e più disgustoso. Oggi stanno dando una mano al governo per sgomberare le facoltà, domani lo combatteranno in cerca di potere. Li dobbiamo combattere ma non dimenticando che è solo l’autorità ha creare il mostro.
Una cosa che rimane sicura… la risposta non si trova né nel post-strutturalismo, né nei partiti, né nella legge… o in qualunque fronte comune col potere o con chi collabora.

Solidarietà a Paska e Ghespe…

* 1600 persone hanno manifestato a Monpellier verso il commissariato di seguito allo sgombero della facoltà per chiedere condanne del rettorato di del prof coinvolto…

Fonte: https://roundrobin.info/2018/04/francia-alcune-informazione-di-attualita-su-cosa-sta-succedendo-dalla-universita-alla-zad/