Giornate di azione contro il vertice sulla migrazione: diario delle azioni

  Fonte: barrikade.info

Il 12 e il 13 novembre si incontrano a Berna i ministri responsabili per le politiche migratorie di diversi Stati (Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale) per elaborare una strategia comune contro la migrazione. [aggiornamento: la giornata ufficiale per i lavori sarebbe domenica 13 novembre, a questo incontro sono state invitate anche l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR).]

Proponiamo un riassunto, in ordine cronologico, di testi ed azioni in opposizione.

  • 7. Novembre: Incendiate auto aziendali di Implenia

Nella notte tra il 6 e il 7 novembre sono andate a fuoco nel quartiere Lorraine a Berna due mezzi aziendali e un escavatore dell’azienda Implenia.

Questo incendio rientra nel contesto della lotta contro l’ampliamento della prigione (per l’espulsione) di Bässlergut a Basilea e in generale nella lotta contro il sistema carcerario e la macchina delle espulsioni.
Implenia collabora in questo ampliamento, prendendo dunque parte nell’incarcerazione ed espulsione di sempre più persone.

  • 9. Novembre: Rovinata la serata a Trafigura

Ieri sera è stato imbrattato con vernice rossa l’ingresso presso uno dei maggiori gruppi di commercio delle materie prime in Svizzera. A Lucerna Trafigura è uno dei tanti approfittatori delle politiche europee nei confronti delle persone in Africa. I suoi collaboratori non dovrebbero potersene andare e venire da Lucerna tranquillamente.

Sul comportamento della suddetta azienda e di altri sfruttatori tanto è già stato scritto e detto. Ci sono notizie mediatiche e sentenze di processi. Anche nel campo degli scandali, come per i “Paradise Papers”, l’indignazione è tanta. I rapporti economici rimangono identici: alcuni guadagno tanti soldi in eleganti uffici in Europa, ad altri vengono distrutte le basi per il susstentamento. La politica economica, per come sarà perseguita durante il vertice di Sommaruga dei ministri dell’interno del prossimo weekend, non fà che sostenere il corso colonialista. Il governo svizzero coccola le aziende affinchè i ricconi vi ammassino tanti soldi per poi rafforzare le frontiere affinchè gli sfruttati rimangano là dove servano. Non vogliamo essere spettatori ancora a lungo di questa brutalità che avviene qui e ora. Per questo ieri sera abbiamo fatto il minimo, dando una lezione ai lavoratori che uscivano. Questa volta purtroppo nessuno è stato direttamente colpito….

  • 10. Novembre: Anche la politica del PS è razzista

Attraverso la consigliera federale Sommaruga il Partito Socialista difende la sua politica razzista e repressiva e ha ottenuto il potere decisionale sulla vita di migliaia di persone. Sommaruga utilizza la sua posizione per inasprire il sistema di asilo, rafforzare la repressione contro i/le migranti e collaborare a mantenere vivo l’odio populista di destra.

A partire dal 2019 tutti* i/le profugh* dovrebbero venir tenut* sotto controllo all’interno di enormi lager. I/le profugh* non impiegabili verranno trasferit* in lager destinati alla deportazione (come nei comuni di Giffers, Kappelen,…). Questi carceri e luoghi di violenza vengono denominati cinicamente “centri di espulsione”. Una politica questa chiaramente razzista, che divide le persone in categorie di privilegiate ed espellibili, arrogandosi il diritto di decidere quale vita, meglio di altre, sia meritevole.

I cadaveri nell’armadio del “Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale”

Con il suo impegno all’interno del “Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale”, Sommaruga mostra il suo intendere la migrazione: una minaccia, per cui ogni attraversamento incontrollato del deserto o del mare andrebbe impedito. Chiunque si trovi sulla via di fuga andrebbe combattut* e criminalizzat*, affinchè nemmeno provi a fuggire dai suo paesi di origine. È chiaro come la migrazione non possa essere impedita da nessuna misura repressiva, queste servono solo a rendere i percorsi migratori ancor più pericolosi e i/le migranti ancor più ricattabili, generando ancor più persone disperse ed intrappolate nel deserto, che né può continuare il viaggio, né può tornare indietro.

La Svizzera finanzia la Guardia Costiera libica con un milione di franchi affinché respinga le navi già lungo la sua costa, scacciando le navi delle ONG, mentre in Tunisia sta riarmando la polizia affinché rafforzi i controlli di frontiera, sostenendo anche la collaborazione tra le polizie dei vari paesi.

Combattere le rotte migratorie attraverso la polizia e la mafia significa per i/le migranti morte e sfruttamento. Non una parola è spesa dal “Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale” su come corridoi e rotte migratorie possano essere più sicuri. Viene un brivido lungo la schiena quando Sommaruga scaglia frasi vuote del tipo: “proteggere i migranti naufraghi” e “chiusura dei centri”, ovvero quando presenta il contrario della sua politica.

Le critiche della destra sono il foraggio della sinistra

Anche all’interno del PS trova ascolto la politica razzista di Sommaruga. Semplice questione di calcoli: se l’UDC è contraria ai lager federali, la sinistra deve dunque esserne a favore. Così non stupisce che la sezione del PS di Thun scade profondamente nel pensiero razzista. Come si venne a conoscenza, nel 2015, che 600 migranti sarebbero stat* rinchius* a Thun all’interno di alcune piccole stanze di una rimessa di carriarmati sotto la continua sorveglianza da parte di agenti Securitas, il Partito Socialista scrisse di salutare: “il centro d’accoglienza federale all’interno della piazza d’armi cittadina” e che “pone piena fiducia nella Segreteria di Stato della Migrazione, […] come garanzia per una gestione senza difficoltà”.
Una gestione senza difficoltà significa: dare cibo, consegnare il cellulare, far rendere disponibili i/le migranti e farl* aspettare tranquill* l’espulsione, aspettandosi pure in dietro gratitudine. Fortunatamente l’apparizione nella rimessa di carriarmati è durata solo pochi mesi, nonostante l’augurio da parte del PS per un prolungamento di questa infamia, un misera argomentazione per potersi ancora contrassegnare come “solidale”.

Al PS piace decisamente la bacchetta repressiva. Orgogliosamente scrive del proprio deputato comunale Siegenthaler: “i suoi principali contributi sono stati l’ampliamento degli effettivi di polizia e di agenti di sicurezza privata, nonchè l’introduzione di una videosorveglianza puntuale.”

In resistenza a tutto ciò e in solidarietà con tutt* le persone colpite nella mattinata di venerdì 10 novembre è stata imbrattato l’ufficio del Partito Socialista a Berna con la scritta “anche la politica PS è razzista” così come è stato vergato in grande su una parete in città “No Borders, No Camps, No PS”.

  • 10 Novembre: Vernice contro il posto di polizia sulla Weinbergstrasse

Nella notte tra giovedi e venerdì (tra il 9 e il 10) abbiamo attaccato il posto di polizia sulla Weinbergstrasse in solidarietà e come gesto di rabbia. Non vogliamo essere più spettatori dello Stato e delle sue marionette (Polizia, Servizi di sicurezza, controllori…) che opprimono, rinchiudono e ammazzano persone.

L’incarcerare e il perseguire le persone significa condurle alla morte, come chiaramente è stato con l’omicidio delle scorse settimane a Losanna. Le carceri non vengono costruite per promuovere la vita, ma per isolare e fiaccare le persone, fino a spezzare il loro volere.

Questa società che si basa su frontiere, leggi e sull’esclusione delle persone è onnipresente e ripugnante e ottiene solo il nostro odio e la nostra rivolta.

Una lotta per la libertà significa per noi l’attacco all’idea di autorità e ad ogni sua escrescenza.

Scuole, ospedali psichiatrici, carceri, lavoro, patriarcato,.. tutto dev’essere distrutto.

Per l’anarchia.