A proposito del pass sanitario e della sua probabile estensione

Fonte: renverse.co

Comunicato diffuso l’8 settembre 2021 da diversi spazi culturali ginevrini per esprimere la loro opposizione alla generalizzazione del pass sanitario e quello che comporta.

La ragion d’essere delle nostre strutture è di accogliere un pubblico senza discriminazione, senza distinzione di sesso, di razza, di classe; che siano “buoni cittadini” o no; che vengano dall’Europa o da altrove; che abbiano documenti d’identità o no; assicurazione sanitaria o no.

Ginevra | 8 settembre

Siamo luoghi di apertura. Non è il nostro ruolo escludere le persone perché la loro situazione non permette loro di accedere alla tessera sanitaria, o per qualsiasi altro motivo amministrativo. Non aspiriamo a diventare organismi di controllo e di smistamento, non vogliamo essere gli attori/trici di uno spostamento verso una società in cui la sorveglianza è sempre più generalizzata.

Temiamo che queste misure eccezionali durino nel tempo e che ci abituiamo a una forma di sorveglianza latente. Temiamo che gli strumenti stabiliti oggi in nome della salute pubblica possano essere più facilmente rimessi in funzione domani a fini di sicurezza, che la dichiarazione della propria identità e la registrazione dei propri movimenti vengano standardizzate, che le maglie del controllo sociale si stringano pericolosamente durante la gestione di questa pandemia.

Ciò che denunciamo non ha niente a che vedere con la salute pubblica. Abbiamo sempre sostenuto la solidarietà con le persone più vulnerabili e fatto tutto il possibile per accogliere il nostro pubblico nel modo più sicuro possibile. Per noi, l’estensione della tessera sanitaria non è una questione di salute o di vaccinazione, è una questione di controllo sociale, che implica – tra l’altro – lo sviluppo di pratiche di schedatura su larga scala che consideriamo pericolose nel contesto di una società da anni tende sempre più verso un ideale securitario. Ed è un peso si vuol far gravare su settori già pesantemente danneggiati e sistematicamente presi di mira dall’inizio della pandemia, con tutto il peso logistico, finanziario e organizzativo che questo comporta. Al di là dell’aspetto etico, imporci la responsabilità di un ricatto che dovrebbe incoraggiare la vaccinazione, è prenderci apertamente in giro.

Oggi vogliamo esprimere la nostra opposizione alla generalizzazione della tessera sanitaria e a ciò che comporta: esclusione, sorveglianza, schedatura e un ruolo di polizia che non spetta ai luoghi di cultura.

Siamo stat* al gioco e abbiamo rispettato le misure covid – a volte oltre i limiti dell’assurdo – per accogliere il pubblico durante tutta la pandemia, ansios* di prendersi cura gli uni degli/delle altr* e di non essere centri di contagio. Oggi vogliamo esprimere la nostra opposizione alla generalizzazione del lasciapassare sanitario e a ciò che comporta: esclusione, sorveglianza, schedatura e un ruolo di polizia che non spetta ai luoghi di cultura.

L’Ecurie / La Makhno / Le Rez / Le Spoutnik / Le TU / Le Zoo / … 8.9.2021

Fonte: https://renverse.co/infos-locales/article/a-propos-du-pass-sanitaire-et-de-sa-probable-extension-3213