Comunicato del blocco rivoluzionario rispetto al corteo NoWEF

Fonte: barrikade.info

Circa mille persone hanno preso parte oggi (23 gennaio 2017) a Zurigo al blocco rivoluzionario organizzato all’interno del corteo NoWEF, chiamato da subito da un’insieme di forze. Con azioni, interventi e volantini, la protesta contro il World Economic Forum è stata messa in un’ottica di prospettiva anticapitalista, esprimendo come la decennale storia di resistenza rivoluzionaria contro il WEF continua ininterrotta. Un focus particolare è stato posto sulla solidarietà internazionale con il Rojava, a fronte dell’aggressione da parte della Turchia: Bijî berxwedana Efrînê!

Il blocco era forte, combattivo e variegato e dal suo interno, lungo il percorso della manifestazione, sono partite azioni militanti. Nei pressi della Sihlstrasse sono state colpite le vetrine rispettivamente della Camera di Commercio statunitense e di UBS. Dietro St. Annahof sono state vergate scritte sulle finestre del Hiltl – vendetta sulla gentrificazione. Durante l’intero corteo sono stati scanditi cori contro il WEF e in solidarietà con Afrin, e il percorso è stato tappezzato con centinaia di adesivi «Kill Erdogan!». Al termine del corteo, è partito un post-corteo in direzione del carcere giudiziario, per solidarizzare con un giornalista fuggito dalla Turchia e che dal 15 gennaio è detenuto nel carcere di espulsione a Kloten.

Al World Economic Forum di Davos si incontrano coloro che rappresentano il sistema capitalista dominante, e che negli interessi di questo agiscono. Un incontro tra politica e capitale, il cui significato va ricercato innanzi tutto negli incontri che si tengono a parte dei momenti pubblici. La Svizzera e il WEF cercano di offrire ai potenti di questo mondo un luogo tranquillo in cui incontrarsi e trattare lontano da ogni disturbo. Per noi è importante rompere questa tranquillità!

Se ad esempio Trump con la sua forbita delegazione viaggia in Svizzera per tutelare l’imperialismo americano e concludere affari in favore della sua cricca, noi solidarizziamo attraverso le nostre azioni con tutti coloro che dentro e fuori gli Stati Uniti protestano contro la sua politica. Se lo stato turco invia propri ministri per sottoscrivere con la Svizzera accordi di libero scambio mentre nello stesso tempo bombarda Afrin, noi solidarizziamo con la popolazione del Rojava e con tutti coloro che attaccano lo stato reazionario turco. Se Berset, Schneider-Ammann e Sommaruga ridendo e stringendo mani curano una diplomazia funzionale solo a servire gli interessi del capitale locale (un’esempio: l’industria degli armamenti), noi lottiamo con ancora più affiatamento per una società nella quale non vi siano al centro i profitti di poche persone.

Nella generale polarizzazione della società, le cui cause vanno ricercate nella crisi e mancanza di prospettive del capitalismo, è nostro obbiettivo l’unione delle lotte dal basso contro questo sistema e, in questo modo, costruire una chiara posizione rivoluzionaria. Di fronte a tutta la miseria e alle guerre, per cui alcuni di coloro che a Davos si incontrano ne sono responsabili, è per noi chiaro che: prendere in mano il proprio futuro significa abbattere il capitalismo!

Smash WEF!
Revolutionärer Aufbau Schweiz
Revolutionäre Jugend Gruppe Bern
Revolutionäres Bündnis Zürich
Revolutionäre Jugend Zürich
Reviravolta Bern
ask! – Aktion gegen Staat & Kapital
Devrimci Komünarlar Partisi / Birleşik Özgürlük Güçleri (DKP/BÖG)
Anarchistische Gruppe Bern
Yeni Demokratik Gençlik (YDG) – İsviçre/Schweiz/Suisse
Tierrechtsgruppe Zürich
Cigno Nero Solothurn
immagini: http://www.revmob.ch/?p=896

Fonte: https://barrikade.info/Erklarung-des-Revolutionaren-Block-zur-NoWEF-Demonstration-749?lang=de