Svezia – La casa che non c’è!

Riceviamo e pubblichiamo

Occupazione a difesa di Blodstensskogen

Svezia: un paese che a livello internazionale viene spesso e volentieri rappresentato come leader della sostenibilità e coscienza ambientale. Ma purtroppo questa è solo un’immagine di facciata, perché anche nel paese scandinavo l’espansione del progresso capitalista continua a creare miseria ambientale e sociale. La prevista costruzione di una nuova raffineria firmata PREEM a Lysekil, cittadina situata ad un paio di ore di macchina a nord di Göteborg, e la creazione di una nuova mina, proprietà della ditta inglese Beowulf, per l’estrazione di ferro a Gállok, area situata nei territori Sami (popolo originario della Scandinavia) e classificata come patrimonio mondiale, sono due esempi di sfruttamento ben conosciuti a livello nazionale.

Ma esistono anche tanti altri esempi cha hanno un interesse più regionale. Un caso molto attuale é il pianificato disboscamento della foresta Blodsten (Blodstensskogen in svedese) a Uppsala (città esperta nell’espansione incontrollata) dove il comune ha ceduto i diritti di abbattimento e costruzione alla ditta edile Besqab. Blodstensskogen è una foresta secolare che non è mai stata utilizzata in maniera intensiva e perciò ospita una biodiversità molto ricca. Oltretutto, questa foresta svolge il ruolo di “corridoio ecologico” tra due riserve naturali con le quali confina, permettendo il libero spostamento di pianti, funghi e animali. Da non sottovalutare è il valore ricreativo che questa foresta ha per tutt* gli/le abitanti* del quartiere di Eriksberg, sono difatti in molt* che quotidianamente visitano la foresta per correre, portare a spasso il cane o far giocar i/le bambin*. Ma tutte queste molteplici funzioni che il bosco svolge sembrano essere meno importanti che il profitto economico e la crescita urbana. Il futuro progetto di costruzione prevede il completo abbattimento della foresta per dare spazio a palazzine ad otto piani e nuovi negozi dove ogni individuo può soddisfare ulteriormente il proprio bisogno di consumo. L’assurdità di questo progetto é palese, ancora di più se si pensa che sono proprio l’espansione urbana e l’addensamento che favoriscono, e favoriranno sempre di più, il propagarsi di epidemie e il collasso dell’ecosistema.

Questa volta, però, la gente non è rimasta a guardare e lo scorso settembre, con l’aiuto di alcun* compagn* parte dell’occupazione di Hambi (Hambacher Wald) in Germania, è cominciata la costruzione di una doppia piattaforma a circa 10 metri dal suolo per poter occupare fisicamente Blodstensskogen e prevenirne l’abbattimento. A 9 mesi dall’inizio del progetto la piattaforma ospita una casa isolata e perfettamente abitabile. Il 7giugno è cominciata l’occupazione e la mattina dello stesso giorno la municipalità si è presentata con selvicoltori e sbirri. Senza cercare dialogo con gli occupanti, i selvicoltori, assunti dal municipio per smantellare la casa, hanno tentato di installare una corda per poter raggiungere la piattaforma, ma i/le compagn* sono riusciti ad impedire l’ascesa recidendo la corda. Rendendosi conto che le possibilità di iniziare la demolizione della casa erano inesistenti, gli impiegati si sono diretti verso un’altra piattaforma, situata a una cinquantina di metri dalla casa in cima ad un pino di circa 20 metri. Ma mentre un selvicoltore si trovava in cima e iniziava a smantellare la piattaforma un compagno si è posizionato sotto la pianta, rendendo impossibile, per ragioni di sicurezza, proseguire i lavori. Ora la municipalità ha richiesto un permesso di sgombero presso l’organo statale responsabile. Stando alle comunicazioni ricevute, se entro il 6 di luglio non verrà presentato un reclamo scritto da parte dei presunti proprietari della casa, in merito al permesso di sgombero, la decisione diverrà effettiva.

Ma il morale è alto e sostegno giunge da tutti i lati, partendo dai/dalle vicin* che passano ogni giorno con cibo e sorrisi fino a compagni sparsi in tutta Svezia ed oltre confine che si aggiungono alla lotta. Tra il rumore del fornello a gas e il cinguettio degli uccelli sta nascendo una comunità, una resistenza popolare in difesa di ciò che abbiamo di più pregiato: una Terra viva.

È possibile seguire gli sviluppi della lotta sulla pagina Facebook “Försvara Blodstensskogen” (siamo coscienti sia una piattaforma capitalista, ma per poter sopravvivere il movimento necessita di visibilità). Spargete la voce e non esitate a raggiungerci quassù al nord, la nostra casa ha spazio e la porta è sempre aperta (tranne quando arrivano gli sbirri)! Nessun compromesso in difesa della Terra!

La nostra passione per la libertà è più forte di ogni autorità!