8 marzo – Comunicato Movimento delle donne curde d’Europa

E’ tempo di difendere le donne libere e la società libera contro il femminicidio!

Dall’Asia all’Africa, dall’Europa alle Americhe, in tutto il mondo, le donne stanno resistendo agli attacchi fisici, culturali, sociali, politici ed economici della civiltà capitalista e patriarcale. Il militarismo, il nazionalismo, il fondamentalismo religioso, il sessismo e le dottrine scientifiche positiviste condannano le donne e le persone di tutto il mondo a una vita di violenza, espropriazione e mancanza di libertà. Questi assalti ai corpi, alle vite e ai pensieri delle donne sono parte di uno sforzo globale per minare e distruggere le storiche conquiste collettive delle donne negli ultimi decenni. La lotta di liberazione delle donne, che simboleggia una delle posizioni più radicali dei movimenti globali per la democrazia, l’uguaglianza, la giustizia e la libertà, è sotto attacco da parte delle stesse forze che stanno distruggendo il pianeta, incitando alla guerra e diffondendo quotidianamente sfruttamento e violenza.

Solidarietà globale delle donne contro il patriarcato globale.

La minaccia che le lotte delle donne rappresentano per il sistema dominante non può essere negata; l’aumento dei femminicidi contro le donne che lottano ne è una barbara testimonianza. Chiaramente, le nuove alleanze transnazionali costruite tra le lotte di liberazione delle donne sono uno dei maggiori pericoli per il sistema patriarcale, sostenuto dal capitalismo e dallo stato nazionale. Gli attacchi alla rivoluzione delle donne nel Rojava e nel nord della Siria – un’alleanza storica di donne arabe, curde, siriane, assire, turkmene e armene – lo illustrano, e oggi anche i diritti che sembravano garantiti dopo decenni, se non secoli, di lotte delle donne per l’uguaglianza, sono in pericolo. In tutto il mondo, vediamo una reazione violenta contro il diritto delle donne all’autodeterminazione corporea. L’ascesa di movimenti e governi di destra ha portato ad attacchi sistematici al diritto all’aborto, al diritto al lavoro, al diritto alla parità di salario e al diritto di organizzarsi politicamente contro l’oppressione. Le politiche neoliberali svalutano ulteriormente il lavoro delle donne, che viene costantemente reso invisibile e ci viene fatto credere che non merita alcun riconoscimento o compenso. Abbondanti prove suggeriscono che queste politiche patriarcali in un determinato contesto potenziano e influenzano quelle in altre parti del mondo. Questa solidarietà maschile è un attacco alle donne e alla vita stessa. Si può rompere solo con un fronte di difesa dei diritti delle donne per proteggere la società e la natura dall’estinzione.

Rivoluzione delle donne: antidoto al fascismo.

Come movimento delle donne curde in Europa, diciamo che il 21° secolo sarà l’era della rivoluzione delle donne. Questa non è un’affermazione astratta, ma piuttosto uno sguardo che traiamo dalle molte lotte nel mondo. In America Latina, le donne sono state in prima linea nella lotta per l’autonomia della loro vita. Le loro opposizioni ai femminicidi e al controllo maschile sui loro corpi sono state un’ispirazione per le persone di tutto il mondo. In tutta l’Asia e l’Africa, compresa la regione del Medio Oriente, le donne partecipano attivamente alle lotte contro lo sfruttamento, l’imperialismo, la violenza di stato e l’ecocidio, oltre alle lotte per la liberazione delle donne. Ci ispiriamo alla resistenza delle donne dal Sudan alla Palestina, dall’Argentina all’India, dalla Polonia all’Afghanistan.

In Kurdistan, le donne hanno costruito e ricostruito una vita libera dopo la violenza di stato e il genocidio su larga scala. Hanno creato nuovi modelli di autodeterminazione e rivoluzione, offrendo prospettive comuni e piattaforme per le lotte delle donne in tutto il mondo. Le donne Êzîdî di Şengal (Sinjar) organizzano autonomamente la loro vita dopo il femminicidio-genocidio del 2014 causato dallo stato islamico. Le donne sfollate delle regioni settentrionali della Siria sotto occupazione turca resistono quotidianamente alla guerra femminicida del secondo esercito della NATO, anche nei campi per gli sfollati. In Turchia, le donne sono il fronte più potente contro il governo dittatoriale e autoritario del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP) sotto Erdogan. Nonostante il politicidio, l’imprigionamento, il femminicidio e le molestie, le donne continuano la loro resistenza dalle prigioni alle strade. La nostra attuale campagna “100 Ragioni” è un’azione globale per combattere la mentalità di genere e i femminicidi rappresentati da Erdogan.

Affinché queste resistenze individuali e locali durino, per avere ripercussioni globali, per trasformare radicalmente il mondo – dobbiamo unirci! Ancora una volta, come Movimento delle Donne Curde, rinnoviamo il nostro appello per costruire il confederalismo democratico globale delle donne e invitiamo tuttx a unirsi agli scioperi delle donne dell’8 marzo. Portare collettivamente le nostre richieste e le nostre obiezioni, unire il locale e il globale, sviluppare fronti comuni di lotta è più importante che mai.

Dobbiamo unire le nostre lotte e difendere noi stesse, le altre donne e la società dal femminicidio!

Invitiamo tutte le donne a riunirsi e a mobilitarsi ancora una volta nella Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo di quest’anno, contro il fascismo, il sessismo, il nazionalismo e contro tutte le forme di violenza e di arretratezza.

Smascheriamo tutte le brutture del sistema dominato dai maschi e tessiamo le basi di una vita libera lottando insieme. Facciamo di ogni ambito della vita un’occasione di lotta e ricordiamoci: il fascismo sarà sconfitto, le donne saranno vittoriose!

Bijî8ê Adarê! Jin, Jiyan, Azadî!

Viva l’8 marzo!

Donne, vita, libertà!

Movimento delle donne curde d’Europa ( TJK-E)