Losanna – Più di 2500 persone alla manifestazione Black Lives Matter

Fonte: Renverse.co – Testo tradotto – 7 giugno 2020

Diverse chiamate erano girate sui social network per chiedere una mobilitazione Black Lives Matter a Losanna questa domenica. Alla fine, più di 300 persone si sono radunate alle 13 ai piedi della torre Bel-Air per un raduno che fa eco ai movimenti contro il razzismo e la violenza della polizia.

Ha seguito l’ondata di proteste negli Stati Uniti dopo la pubblicazione del video dell’assassinio di George Floyd da parte di un poliziotto bianco a Minneapolis – un caso simbolico di violenza sistemica in quel paese. Ma non è stata solo una dimostrazione di solidarietà internazionale. La Svizzera non è immune dalla logica della violenza della polizia e del razzismo sistemico, come dimostrano le morti di Mike Ben Peter, Hervé Mandundu e Lamine Fatty negli ultimi anni.

Dopo alcuni discorsi e un minuto di silenzio a Bel-Air, la manifestazione è iniziata con le grida di “anche la vita dei neri conta”, “Rivolta” e “Non riesco a respirare”. La manifestazione arriva alla Place de la Riponne dove si tengono altri discorsi, poi parte in direzione di Le Flon. Ad essa si unisce un’altra manifestazione partita dalla parte alta della città di Losanna, alle grida di “Tutti odiano la polizia”. Delle 300 persone presenti a Bel-Air alle 13, il corteo ha superato facilmente i mille partecipanti e ha continuato a crescere. Possiamo stimare senza troppi problemi a più di 2500 persone la partecipazione della giornata.

La folla invade la Place de l’Europe, il corteo si estende fino alla spianata di Montbenon e si ferma davanti al Tribunale. Lì si alternano momenti di testimonianze spontanee, canzoni come “One Love” e “We shall over come” e slogan, poi la folla si inginocchia con i pugni alzati per 8 minuti e 46 secondi, il tempo che Derek Chauvin ha passato sul collo di George Floyd quando lo ha ucciso. La folla è molto ricettiva ai discorsi fatti e gli slogan sono ripresi con grande energia. Ci si dimentica quasi che il megafono utilizzato non ci permette di capire tutto di gran lunga. In ogni caso, l’energia e la determinazione di tutti/e i/le presenti oggi hanno dimostrato che non c’era bisogno di un’autorizzazione da parte delle autorità per essere ascoltati.

Per continuare a lottare, martedì a Ginevra saremo numerosi per il prossimo evento Black Lives Matter nella Svizzera romanda.