Basilea: sentenza del processo contro un compagno

Fonte: renverse.co

Venerdì scorso, 23 marzo 2018, alle 8 del mattino, il nostro compagno compariva davanti alla Corte d’Appello di Basilea per delle accuse riguardanti la manifestazione “selvaggia” in Freiestrasse nel 2010 e le proteste contro la “Marcia per la Vita” del 2013. Mentre il compagno si trovava a dover assistere al teatro giudiziario in aula, in città sono stati distribuiti dei volantini, incollati degli adesivi e dei manifesti. Con questo piccolo gesto di solidarietà il processo è uscito dall’aula dove si svolgeva l’udienza.

Dietro le mura del palazzo di giustizia, il procuratore e i giudici hanno fatto di tutto per rappresentare la giustizia in tutto ciò che ha di più arbitrario. Con l’argomentazione del tribunale secondo la quale delle tracce di DNA su un guanto sarebbero sufficienti per accusare il nostro compagno di qualsiasi cosa – che quest’ultimo abbia commesso o meno egli stesso dei danni materiali – si fa pesare su di lui una specie di colpevolezza collettiva. Questo basandosi sul fatto che era politicizzato e recidivo e per via del suo rifiuto costante di parlare con la polizia (eh… non dovrebbe trattarsi di un diritto fondamentale?). Il tribunale quindi ha confermato la sentenza della prima istanza e ha condannato il nostro amico ad un anno e mezzo di carcere.

Non siamo sorpresx. Il fatto che i giudici, senza battere ciglio, distruggano delle vite con le loro interpretazioni arbitrarie e rubino degli anni delle nostre vite non fa altro che rafforzare il nostro rifiuto della magistratura e confermare il ridicolo delle loro attività.

Eppure, ciò ci riempie di rabbia perché vogliono rinchiudere il nostro amico. E la nostra collera si è amplificata ancora di più quando, dopo il verdetto, gli sbirri l’hanno accerchiato e portato direttamente in un furgone. Senza preavviso né spiegazione, l’hanno trasportato a Zurigo, dove è stato portato direttamente davanti al giudice e dove si trova tuttora in detenzione preventiva. A presente, è chiaro che si tratta di una nuova indagine del ministero pubblico zurighese.

Siamo pienx di collera e il nostro amico ci manca. Le mura di cemento ci possono separare, ma mai potranno spezzare le nostre idee e la nostra solidarietà!

Fonte: https://renverse.co/Bale-verdict-du-proces-en-appel-contre-un-compagnon-1466